Le elettriche sono il futuro, ci dicono ormai da anni. Ma il presente, almeno in Italia, è la FIAT Panda. Soltanto lei, da sola, ha venduto quasi il doppio di tutte le auto a batteria messe insieme. Il mercato italiano continua a stringere la cinghia (-6,3% a febbraio), le vendite calano, ma c’è un’unica certezza che resiste ai governi, ai piani industriali e agli incentivi: la Panda.
Nel frattempo, però, ai premi internazionali come Auto dell’Anno nelle ultime due edizioni sono state premiate la Renault Scenic elettrica e quest’anno la Renault 5 elettrica. Due modelli che, nella classifica reale delle vendite, stanno in fondo come i desideri di chi si è svegliato troppo tardi il giorno dei saldi. È un po’ come dare il Pallone d’Oro al centravanti della squadra che ha segnato meno gol in campionato.
La verità è che i numeri parlano chiaro. Le elettriche sono salite al 5% del mercato (+1,6%), le ibride dominano (44,6%), mentre il Diesel – malgrado le sue ingiurie funebri ripetute – resiste più di certi politici senza maggioranza. Certo, si potrebbe dire che il problema sono i costi, le infrastrutture, gli incentivi a singhiozzo. Ma forse il problema più grande è che gli italiani non vogliono l’auto elettrica così come chi si fa la dieta promette di iniziarla “da lunedì”.
E così, mentre i produttori sfornano nuove elettriche a ritmi industriali e i giurati dei premi internazionali celebrano modelli che nessuno compra, la Panda resta lì. Piccola, economica, popolare. Forse non è il futuro, ma di sicuro è ancora il presente.