Max Verstappen critica la crescente enfasi della Formula 1 sull’intrattenimento, dichiarando il suo scarso interesse per eventi promozionali come la presentazione congiunta delle livree 2025 e il Gran Premio di Las Vegas. Per Verstappen, queste iniziative sono “99% show e 1% sport” e allontanano l’attenzione dalla vera competizione in pista. Sebbene comprenda l’importanza dello spettacolo per il pubblico, il driver continua a difendere la sua visione della F1 come sport autentico e competitivo.
Verstappen critica lo show della Formula 1
Max Verstappen non nasconde il suo disappunto verso il crescente focus della Formula 1 sull’intrattenimento. Pilota dal carattere schietto e diretto, Verstappen ha commentato con sarcasmo l’evento di presentazione congiunta delle livree delle monoposto del 2025 previsto per il 18 febbraio a Londra: “Spero di essere malato quella settimana”, ha affermato durante una diretta Twitch del team RedLine, dimostrando scarso interesse per l’iniziativa. La presentazione segnerà l’inizio delle celebrazioni per i 75 anni della Formula 1, con tutti i piloti e i team principal delle dieci scuderie riuniti in un unico evento.
L’antipatia di Verstappen per queste iniziative non è nuova. Lo scorso anno, di fronte al ritorno del Gran Premio di Las Vegas dopo oltre quarant’anni, aveva espresso un giudizio critico, definendo l’evento “99% show e 1% evento sportivo”. Verstappen percepisce la gara di Las Vegas come un’operazione commerciale che distoglie l’attenzione dalla competizione pura, e il suo commento ha suscitato reazioni, tanto che la Formula 1 ha cercato di moderare le esternazioni dei piloti su questo tema.
Verstappen e il valore della competizione
Nonostante Verstappen comprenda l’importanza del contorno spettacolare per attrarre il pubblico, in particolare per eventi come quello in Nevada, è chiaro che la sua priorità rimane la competizione in pista. Per lui, l’equilibrio tra spettacolo e sport si è ormai inclinato troppo a favore del primo. Max Verstappen non teme di manifestare apertamente la propria frustrazione verso queste novità, sottolineando che ciò che più conta per lui è l’essenza della Formula 1 come sport competitivo.