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Urso spegne il Green Deal

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Il ministro Urso si è svegliato col cuore sovranista e l’anima yankee: ha chiesto all’Europa di sospendere il Green Deal. Non cancellarlo, sia mai – solo metterlo in stand-by, come si fa con Netflix quando squilla il citofono. A far scattare l’allarme è stato l’annuncio dei dazi americani: Trump ha tirato su un muro, e Urso, invece di costruirne uno verde, chiede di abbattere quello ecologico.

Dice che il Green Deal ha portato l’industria auto al collasso. E forse ha pure ragione, ma detta così sembra che a schiantarsi non siano state le scelte industriali, ma gli alberi. Poi invoca uno “shock di deregulation”, così liberiamo le imprese dai lacci, forse per impiccarci meglio con le emissioni.

Intanto Macron, con la grandeur d’ordinanza, invita le aziende francesi a sospendere gli investimenti negli Stati Uniti. Solidarietà collettiva, dice lui. Sospensione selettiva, diciamo noi.

Urso però rassicura: “Niente ritorsioni, evitiamo la guerra commerciale”. Il Green Deal è sospeso. La coerenza pure.

Gentlemen driver

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

Autore
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