Elon Musk smentisce con fermezza le indiscrezioni secondo cui sarebbe in procinto di lasciare il suo ruolo nell’amministrazione Trump. Il patron di Tesla ha bollato la notizia come “Fake News” in un commento su X, accompagnando il post della portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che ha definito lo scoop “spazzatura”.
Secondo quanto riportato da Politico, Donald Trump avrebbe confidato ai suoi collaboratori più stretti che Musk, attualmente impiegato come dipendente governativo speciale, terminerà il suo incarico tra la fine di maggio e giugno, una volta raggiunto il limite massimo di 130 giorni di lavoro all’anno. Tuttavia, la Casa Bianca ha prontamente smentito queste voci, confermando che Musk rimarrà in carica fino al completamento del suo lavoro presso il Dipartimento dell’Organizzazione e Gestione Economica (DOGE).
L’influenza di Musk e le ripercussioni sui mercati
Le voci su una possibile uscita di Musk dall’amministrazione hanno avuto un impatto immediato sui mercati finanziari. Dopo le prime indiscrezioni, le azioni di Tesla sono salite del 4,5%, recuperando parte delle perdite subite in seguito alla pubblicazione dei deludenti dati di vendita del primo trimestre (-13%). Questo movimento riflette la percezione degli investitori, che vedono il ritorno di Musk alle sue attività imprenditoriali come un segnale positivo per l’azienda.
La sua uscita, inoltre, coinciderebbe con l’introduzione di dazi del 25% su tutte le auto importate negli Stati Uniti, un provvedimento che potrebbe avvantaggiare Tesla nel confronto con i concorrenti cinesi, in particolare BYD, che ha registrato un aumento delle vendite del 58% nel primo trimestre del 2025.
La politica e il peso di Musk nell’amministrazione Trump
La permanenza di Musk nel governo ha suscitato dibattiti all’interno dell’amministrazione e tra gli alleati di Trump. Alcuni insider hanno espresso crescente frustrazione per la sua imprevedibilità e il suo forte coinvolgimento politico. Il patron di Tesla è stato uno dei principali sostenitori del candidato conservatore Brad Schimel nelle elezioni per la Corte Suprema del Wisconsin, investendo 20 milioni di dollari nella sua campagna e offrendo incentivi finanziari ai sostenitori. Tuttavia, la sconfitta di Schimel contro la candidata liberal Susan Crawford ha rappresentato un duro colpo per Musk e Trump, dimostrando che il loro peso mediatico ed economico non è sempre sufficiente a determinare l’esito delle elezioni.
La vittoria di Crawford è stata celebrata dai Democratici come un segnale di ripresa dopo il crollo della loro popolarità, con Barack Obama e Bernie Sanders che hanno elogiato gli elettori del Wisconsin per aver “difeso la democrazia”. Tuttavia, Trump ha preferito concentrarsi su un referendum che obbligherà gli elettori a presentare un documento d’identità con foto per votare, definendolo “il risultato più importante della tornata elettorale”.
Le prospettive future
Nonostante le voci e le polemiche, Trump ha lasciato intendere che il lavoro iniziato da Musk proseguirà attraverso il suo team al DOGE e con il contributo dei ministri dell’amministrazione. Il presidente ha dichiarato di voler continuare a tagliare la spesa pubblica, con l’obiettivo di ridurre di mille miliardi di dollari le uscite del governo entro la scadenza del mandato di Musk.
Se Musk lascerà davvero l’incarico nel governo resta ancora da vedere, ma ciò che è certo è che la sua figura continua a essere al centro del dibattito politico ed economico negli Stati Uniti. Il suo impatto va ben oltre Tesla e SpaceX, influenzando direttamente le scelte dell’amministrazione Trump e il futuro del settore tecnologico e industriale americano.