Il futuro di Tesla sembra sempre più incerto, con un titolo in forte calo e una crescente insoddisfazione tra gli investitori. Dopo nove settimane consecutive di ribassi, il valore azionario della casa automobilistica ha perso quasi il 40% dall’inizio dell’anno. A questo scenario si aggiungono le critiche sempre più pressanti rivolte a Elon Musk, il quale, secondo alcuni azionisti, avrebbe trascurato la guida dell’azienda.
L’appello di Ross Gerber: “Serve un nuovo CEO”
A farsi portavoce del malcontento è stato Ross Gerber, investitore e amministratore delegato della Gerber Kawasaki Wealth Management, che gestisce asset per oltre cento milioni di dollari. Pur detenendo una partecipazione relativamente modesta in Tesla (262.352 azioni su un totale di 3,2 miliardi), la sua voce si fa eco tra numerosi investitori preoccupati.
“Il problema non è il suo impegno nel governo, ma dove spende il suo tempo. E quello non è a Tesla“, ha dichiarato Gerber in un’intervista a Sky News. “Penso che Tesla abbia bisogno di un nuovo amministratore delegato e da oggi comincerò a sostenerlo pubblicamente. È tempo che qualcuno si occupi di guidare la compagnia. Gli affari sono trascurati da troppo tempo”.
Secondo Gerber, Musk ha due opzioni: ritornare a concentrarsi su Tesla a tempo pieno o lasciare il ruolo di CEO, affidando la guida a una nuova figura in grado di rilanciare il marchio.
Controversie e boicottaggi: il marchio Tesla sotto attacco
Non è solo la gestione di Musk a preoccupare gli investitori. Il marchio Tesla sta affrontando una crescente ondata di critiche a livello globale.
- In Gran Bretagna, diverse campagne pubblicitarie stanno invitando al boicottaggio della compagnia.
- Negli Stati Uniti, alcuni utenti sui social media hanno ribattezzato i modelli Tesla con il controverso soprannome “Swastikar”, a causa di recenti polemiche legate a Musk.
- Le azioni del CEO, tra cui un presunto saluto nazista (poi smentito) e la condivisione su X di un post revisionista sull’Olocausto, hanno alimentato l’indignazione pubblica.
- Tagli di spesa e licenziamenti di massa hanno scatenato proteste e contribuito a una crescente ondata di dissenso nei confronti dell’azienda.
Il Cybertruck sotto le aspettative
Le tensioni interne si sommano a risultati di vendita sotto le attese. Gerber ha sottolineato come Tesla abbia venduto solo 47.000 unità del Cybertruck, un numero ben lontano dalle 250.000 previste in un anno.