Suzuki al Milano Monza Motorshow 2022, tra talent e la Jimny da Rally
Tempo di lettura: 2 minuti La seconda edizione del salone dell’auto a cielo aperto tutto italiano, il Milano Monza Motorshow, è alle porte: dal 16 […] Leggi di più
Nel 1909 ad Hamamatsu in Giappone, nasce uno dei marchi automobilistici più importanti: la Suzuki.
All’inizio, l’azienda produceva telai meccanizzati per la tessitura di materiali pregiati; con l’arrivo della guerra, il fondatore Michio Suzuki, dovette sospendere l’attività.
Alla ripresa, negli anni 50, la Suzuki entra nel mondo dei motori con motocicli e la prima bicicletta a motore. Il successo fu enorme tanto da far cambiare il nome all’azienda: Suzuki Motors.
Il primo modello di vettura ad uscire dalla casa nipponica, è nel 1955 la Sunlight. Disegnata da Michio Suzuki, l’auto aveva il motore a due tempi, la trazione anteriore ed una linea che ricorda la Mini Minor.
Per un trentennio, Suzuki monopolizza le vendite di autoveicoli e motocicli in Giappone e parte dell’Asia.
La casa si specializza nei modelli di piccole dimensioni e cilindrata ma performanti. Nasce così nel 70, la piccola fuoristrada Jimny, che riscuote un gran successo anche al di fuori dei confini giapponesi.
Sempre nel 1970, durante l’Expo di Osaka, viene utilizzata per controllare le aree interne alla fiera, il primo veicolo elettrico della Suzuki (costruito sulla base di un piccolo van progettato da Giorgetto Giugiaro ).
Gli anni 80 diventano per la casa automobilistica, gli anni dell’espansione nei mercati del Nord America e dell’Europa. Grazie alla loro versatilità e alle misure compatte, le auto giapponesi sono perfette per il traffico delle grandi città europee ed americane.
Il grande successo (grazie all’uscita della Suzuki Vitara) e il sempre più grande apprezzamento per il marchio nipponico, convincono la casa automobilistica ad aprire, alla fine degli anni 80, uno stabilimento in Ungheria per poter soddisfare le richieste di un mercato sempre più in espansione.
Nel 2004, la Suzuki propone la Swift per un segmento più giovane.
La piccola vettura ha infatti un assetto più sportivo ed una linea accattivante.
Nel 2010 la Volkswagen entra nella società giapponese per alcune collaborazioni che però non portano ai risultati sperati; abbandonando così il progetto solo cinque anni dopo.
Mentre le vendite in Europa continuano ad avere sempre più successo, le auto nipponiche iniziano a non convincere più il mercato americano tanto da mandare in bancarotta, nel 2012, la divisione Nordamericana della Suzuki.
In Italia, la Suzuki ha un discreto successo grazie alla Vitara e alla SX4; la sua progettazione in collaborazione con Fiat, farà uscire dalla casa torinese, la gemella Fiat 16.
Nel 2015, il city-suv Vitara arriva alla sua quarta generazione. L’anno successivo è il momento della Suzuki Swift, motori brillanti ed efficienti, connettività ad alti livelli, sistemi di sicurezza avanzati, fari allungati e vetri avvolgenti, insomma un’auto che piace ai giovani. Ma in un mondo che tende ad essere sempre più green, anche Suzuki fa la sua parte.
Dal 2020, Ignis, Vitara, Swift, Swift Sport e S-Cross sono tutte vetture dotate della tecnologia Suzuki Hybrid.
Grazie al lavoro dell’alternatore ISG (Integrated Starter Generator) e della batteria agli ioni di litio, non c’è bisogno di caricare l’auto, perché si ricarica da sola in fase di decelerazione.
Comfort e stile di guida restano invariati, ma si riducono e si abbattono le emissioni.
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