Con smart electric drive summer tour vince l’elettrico
Tempo di lettura: 2 minuti Ha preso il via nei giorni scorsi smart electric drive summer tour, il viaggio in quattro tappe per avvicinare la […] Leggi di più
All’inizio degli anni 90, la celebre casa di orologi svizzera Swatch, iniziò a sviluppare un progetto per una citycar compatta e ultra sicura.
Nella ricerca di una casa automobilistica che potesse affiancarli nella produzione, provarono dapprima con il gruppo Volkswagen, che però non mostrò interesse per il progetto svizzero, e poi con il gruppo Daimler AG con il quale riuscirono a stringere un accordo (nello specifico il marchio Mercedes).
Uscirono in pre-serie alcuni modelli che però non soddisfacevano le esigenze e gli standard di sicurezza richiesti dalla casa tedesca (che per altro erano sotto i riflettori a causa dei problemi con i test di sicurezza della Classe A).
I dissapori tra la casa svizzera e quella tedesca, non aiutarono l’uscita della vettura e sino a quando la Daimler non riuscì ad avere tutte le quote della nuova società, ne stopparono il debutto.
Nel 1998 uscì finalmente, la più piccola compatta due posti e, grazie alla cellula Tridion, la più sicura citycar sul mercato: la Smart (Swatch Mercedes ART).
L’esordio sul mercato non fu un gran successo. Il prezzo molto elevato per la sua categoria, non aiutò subito le vendite.
Provarono a convincere il mercato con l’uscita della roadster e della Fourfour, ma subirono la stessa risposta.
La casa tedesca insistette con il progetto e nel 2007 fece uscire la seconda generazione di Smart, che nel frattempo (2002) è diventato un marchio con una sua identità ( sempre sotto lo stretto controllo Mercedes).
La prima Smart, esce con un motore benzina di 599 cm³ da 55 CV; la sua lunghezza é di 2,50 metri.
Subito dopo la seguirà la Smart CDI (a gasolio), con motore a tre cilindri turbo diesel common rail da 799 cm³ da 40 CV.
Grazie ai consumi ridotti e alle dimensioni, che ne facilitano il parcheggio nelle grandi città, le vendite iniziarono gradualmente a salire, evitando così il fallimento del progetto.
Vista la sempre crescente popolarità, decisero di ampliare la gamma con la versione cabrio, la Forfour e la Roadster.
Questi ultimi due modelli ebbero vita breve, non riscontrando particolare interesse sul mercato, tanto da mettere nuovamente in difficoltà il proseguimento della produzione e l’esistenza del marchio.
Poco prima dell’uscita della seconda generazione della Fortwo, grazie al contributo della Zytek (azienda nota nel campo delle competizioni automobilistiche e per la produzione di motore elettrici), in via sperimentale, vennero proposte a noleggio -per testarne gradimento da parte del mercato-, solo a Londra e non a privati, alcune vetture elettriche.
Le Fortwo Electric Drive erano alimentate da batterie Zebra da 13.2 kilowattora, in grado di erogare una potenza di 41 CV, poteva raggiungere i 120 km/h con un’autonomia di poco più di un centinaio di chilometri.
La seconda generazione della Fortwo, nasce dall’esigenza di ovviare e migliorare i canoni di sicurezza e di stabilità della vettura.
La prima generazione infatti , presentava problemi relativi alla rumorosità durante la marcia, allestimenti troppi basici per un costo di vendita troppo elevato e lentezza nel cambio delle marce.
La nuova generazione, offrirà oltre ad un restyling estetico con linee ancora più morbide e accattivanti (l’auto è molto apprezzata dal mercato femminile) e allestimenti più ricercati, un allungamento di quasi 20 cm che permetterà più stabilità alla vettura.
Ma la novità più importante, è nel motore; prodotti dalla Mitsubishi, risultano più potenti rispetto alla prima generazione, ma un po’ meno contenuti nei consumi.
Prima dell’uscita della terza generazione Fortwo, esce sul mercato una versione potente e sportiva, la Citybeam Edition. Interni in pelle nera, volante sportivo, cerchi in lega con pneumatici maggiorati e disponibile con tre diversi propulsori, che vanno da un benzina da 52 Kw ad un turbo da 62 Kw.
Il 2014 è l'anno della terza generazione Fortwo e della nuova Forfour.
Nata dalla collaborazione con la Renault, la nuova Smart condivide parti e componenti con la Twingo. Sostanzialmente è più un restyling che altro.
La nuova Forfour, è la sorella grande della Fortwo. È una quattro posti a cinque porte, con motore 1.0 da 71 CV o 0.9 da 90 CV, tutto racchiuso nei quasi 3,50 metri di lunghezza.
Nel frattempo anche il comparto elettrico è in fase di evoluzione, e si continua a testare le vetture senza di fatto metterle in vendita sul mercato.
Dopo alcuni tentativi di vendita (poco riusciti), le uniche elettriche Smart in circolazione, restano quelle a noleggio e in dotazione ad enti locali in varie città europee.
Ma in vista dell’elettrificazione totale dei parchi auto entro il 2030, anche Smart vuole cavalcare l’onda dei Suv.
Grazie all’acquisto del 50% della Smart da parte della cinese Geely, verranno riviste a breve sia la Fortwo che la Forfour, ma soprattutto verrà prodotto il nuovo Suv Smart.
Le dimensioni della grande Smart saranno come da tradizione, più contenute possibili : 4,29 di lunghezza, 1.70 di altezza e 1,91 di larghezza. La motorizzazione dovrebbe essere di 250 CV generati da batterie da 70 kWh per un’autonomia di 440 chilometri
Staremo a vedere.
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