Auto a GPL, auto a metano. Un mondo a parte all’interno del mondo dell’automobile che anno dopo anno conquista una sempre più larga fetta di automobilisti. Da una parte il progresso tecnologico, dall’altra il costo di gestione che rappresenta la cartina al tornasole delle scelte degli italiani.
Seat ha voluto sfatare i falsi miti sulle auto a metano offrendo una panoramica su questo tipo di alimentazione prendendo in esempio uno dei modelli dotati di motore TGI, ovvero la risposta della Casa di Martorell al gas naturale compresso, formula molecolare CH4.
La sensazione alla guida è la stessa? Sì. Chi pensa che guidare un’auto a metano sia diverso rispetto a viaggiare su una vettura “convenzionale” si sbaglia. “La sensazione al volante è esattamente la stessa, poiché le prestazioni dei motori a metano sono identiche a quelle dei motori Diesel o benzina con pari potenza” afferma l’esperto della Casa spagnola.
Erroneamente la gente ha paura del motore a metano
Molto spesso tanta preoccupazione viene destata sulla sicurezza dell’impianto stesso, ma anche in questo caso l’esperto è pronto a rassicurarci: “I serbatoi per il metano vengono progettati, realizzati e certificati in linea con i più severi standard del settore. Sono inoltre provvisti di una valvola di sicurezza che, nella remota eventualità di un incendio, rilascerebbe in maniera controllata il gas all’esterno, salvaguardando così la vettura”.
“Tutti i componenti di una moderna vettura alimentata a metano sono sottoposti a test in condizioni estreme: il serbatoio raggiunge una pressione massima di circa 200 bar, ma è stato progettato per resistere a oltre il doppio”.
Si può guidare in presenza di livelli di inquinamento critici? Sì. Queste auto sono classificate con l’etichetta “ECO”, per cui possono circolare anche in presenza di restrizioni d’accesso ai centri città per via dell’inquinamento. Inoltre, in alcuni Paesi come Italia, Spagna e Francia, danno diritto ad agevolazioni fiscali e incentivi.
Si può proseguire se il metano è finito? Sì. Quando non vi è più metano nel serbatoio, la vettura passa automaticamente all’alimentazione a benzina.
“Il conducente può continuare senza doversi fermare e nel quadro strumenti appare semplicemente un avviso che indica il funzionamento a benzina” illustra l’esperto.
Di fatto, grazie alla doppia alimentazione, l’autonomia può raggiungere i 1.300 chilometri potenziali. Grande vantaggio che ad esempio non si riscontra sulle auto elettriche, è la tipologia di rifornimento che è uguale in tutto il mondo.
Qualcuno potrà chiedersi: e se viaggio sempre ed esclusivamente a metano? Secondo l’esperto Seat: “Le vetture a metano funzionano per impostazione predefinita con questo gas, per cui è possibile circolare senza mai dover utilizzare l’altro serbatoio. Ciò detto, è sempre consigliabile disporre di una quantità minima di benzina, utile per quando si avvia il motore a temperature molto fredde, oppure subito dopo aver fatto rifornimento di metano. È opportuno consumare la riserva di benzina entro circa sei mesi.”
Ormai i prezzi delle vetture a metano hanno prezzi analoghi alle vetture dotate di propulsione tradizionale, senza contare che un pieno può arrivare a costare 13 euro contro almeno il quadruplo per l’equivalente quantità di carburante (in media 30% di risparmio sul diesel e 55% sul benzina).
E la manutenzione?
“Non è vero che bisogna cambiare più spesso le candele o i filtri” conclude l’esperto Seat, confutando la tesi secondo cui i motori a metano tendono a surriscaldarsi e sono perciò più costosi da mantenere. L’unica differenza è che “prima di ogni revisione occorre verificare la tenuta del sistema a metano e ogni quattro anni bisogna affidarsi a un meccanico esperto per controllare visivamente le condizioni dei serbatoi”. Queste revisioni sono necessarie per garantire l’adempimento delle più severe norme di sicurezza per le auto a metano.
Seat propone quattro modelli nella sua gamma dotati di motorizzazione benzina/metano: si tratta della Ibiza, delle Leon e Leon ST e della citycar Mii.