Sì, il titolo sembra essere uscito dalle geniali menti di chi scrive quelli per la LaRefubblica e Lercio, ma, purtroppo non è così.
Mentre, infatti, si discuisisce nei bar e in qualsiasi altro luogo pubblico su quanto sia lecito imporre il blocco della auto Diesel nelle varie città italiane, a Roma, che si è distinta dalle altre città per aver fermato anche le più recenti Euro 6 a gasolio, si crea il paradosso.
Un paradosso messo in luce prima degli altri da Il Messaggero, che riporta così:
“Il parco auto a disposizione dei caschi bianchi capitolini è composto da autovetture quasi esclusivamente diesel: lo erano le vecchie Peugeot 208 ormai dismesse, lo sono le nuove Panda in parte già sostituite – perché ritenute scomode e non adatte a tutti i servizi in quanto omologate solo per quattro persone – dalle ultimissime Fiat Tipo 1.3 Multijet, con più avanzate prestazioni. Lo sono i furgoni Ducato solitamente utilizzati dalle pattuglie incidenti per i rilievi dei sinistri stradali o in casi in cui è necessaria una postazione mobile in cui espletare pratiche amministrative e lo sarà persino il bus che il Comune sta acquistando per la banda musicale dei pizzardoni. Solo per alcuni dirigenti, funzionari e assessori il Campidoglio ha preso mezzi elettrici. Gli ultimi dei 500 veicoli Diesel sono stati consegnati alla Municipale lo scorso maggio.”
Da quanto si evince, infatti, quasi la totalità del parco auto delle vetture in dotazione ai vigili capitolini è alimentato a gasolio ed è anche una scelta corretta, poiché percorre molti chilometri al giorno e la maggior parte rispetta le più recenti normative anti inquinamento Euro 6.
Dov’è la stortura allora? Lasciamo a voi questo giudizio.