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Red Bull propone la gara a porte chiuse: si partirebbe dall’Austria, a luglio

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Gara a porte chiuse: l’idea è venuta a Helmut Marko, capo di Red Bull Motorsports, per trovare uno spiraglio di luce nel tunnel che impone, tra le altre cose, il rinvio indefinito al mondiale 2020 di F1. Una gara a porte chiuse, realtà o un’altra idea folle dell’austriaco 76enne?

Mentre sono attese a giorni, se non a ore, le nuove conferme circa l’annullamento o il rinvio dei GP all’alba dell’estate (il prossimo a saltare sarà, al 99%, il Canada), Helmut Marko, già noto per le sue dichiarazioni quanto meno rivedibili, ne lancia un’altra, almeno questa con uno spiraglio di ottimismo e un fondo di fattibilità in un periodo dove il Coronavirus si sta guadagnando, giorno giorno, il triste diritto di cronaca.

Secondo il responsabile di Red Bull Motorsports, il primo Gran Premio della stagione potrebbe svolgersi sulla pista di proprietà dei “bibitari”, all’inizio di luglio (3-5). Il motivo? Dare finalmente il via alla stagione e, soprattutto, permettere alle squadre di dare un senso al lavoro che sembra voler riprendere, nei giorni dopo Pasqua, seppur a ritmo ridotto, in tutte le squadre.

Ovviamente la F1 è il regno dei soldi (sagge furono le parole di Lewis Hamilton non fosse altro per lo stipendio che guadagna ogni anno…) e più “l’orologio” rimane fermo, più sarà salato il conto da pagare dopo, almeno per le squadre più “deboli”, ossia da metà schieramento in giù.

Essendo che Liberty Media, detentrice dei diritti commerciali, si trova di fronte a una crisi di difficile portata (il calo in borsa dei titoli, a Wall Street, continua inesorabile) correre a luglio sarebbe una vera e propria boccata d’ossigeno per le casse delle squadre, degli sponsor (che stanno già ridiscutendo gli investimenti, a fronte di una minore copertura visto il minor numero di gare) e per i tifosi, che avrebbero quanto meno uno show da vedere in TV, una sorta di anticipo delle successive gare da corrersi più avanti nell’anno.

GP a porte chiuse: un’idea irrealizzabile?

Nulla è deciso, Red Bull si è dimostrata pronta a cooperare. Sorgono, però, due domande? Come farebbero i team, specie quelli inglesi, cioè quasi tutti, a spostare materiali e personale nel centro dell’Europa, la stessa Europa che si trova al centro della pandemia, ipotizzando, e sperando, una ripresa e una diminuzione dei contagi proprio nei mesi estivi? Più probabile che la stagione inizi a Spa Francorchamps, a fine agosto, se non si riusciranno a recuperare le gare già “opzionate” per agosto (Zandvoort e Barcellona). Nella più malaugurata delle ipotesi, si potrebbe iniziare addirittura a Singapore, a fine settembre.

Salterebbe Monza o si correrà in Autodromo a porte chiuse? Questo, forse, sarebbe davvero difficile da digerire…

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