in

Frenata per le elettriche: scarseggiano le materie prime per produrre le batterie

Tempo di lettura: < 1 minuto

La transizione elettrica, in Europa, sta rischiando di confrontarsi con una seria e severa battuta d’arresto. La Corte dei conti europea ha fornito un’anteprima di una relazione che verrà diffusa nei prossimi mesi ma da cui già emergono criticità. A spiccare è la domanda crescente che non trova la disponibilità dell’offerta a causa della crisi di materie prime.

Sarà difficile per l’Ue raggiungere la neutralità climatica entro il 2050

2050, questo è l’anno in cui l’Ue ha intenzione di raggiungere la neutralità climatica, obiettivo che preclude l’aumento di produzione di batterie entro e non oltre il 2025 passando da 44 a 400 Gigawattora di capacità. Per ottenere risultati concreti così rapidamente, i produttori di automobili dovrebbero immettere sul mercato 13 milioni di vetture a basse emissioni ed emissioni zero entro il 2025, e 30 milioni entro il 2030. Stando alla situazione attuale, quest’ipotesi si trasforma in qualcosa di molto simile all’utopia.

Le materie prime scarseggiano, ecco quali sono

Ed essere maggiormente carenti sono litio, cobalto e nickel, materie prime a dir poco indispensabili e che non vengono prodotte in quantità sufficienti a coprire l’attesa impennata della domanda futura, in più ad aggravare ulteriormente la situazione c’è sempre la guerra in Ucraina.

Il persistere di queste carenze porterà certamente ad annullamenti di investimenti e rallentamenti dei piani industriali delle case automobilistiche, che a loro volta faranno ripercuotere la cosa sia sui consumatori che sui lavoratori. Quel che vuole fare la Corte dei conti europea è far luce sull’efficacia e la fattibilità della politica europea, che potrebbe dover essere riscritta anche per via delle incertezze legate al conflitto in Ucraina.

commenti

Lascia un commento

    Loading…

    0

    L’onboard di Leclerc sulla Ferrari 312 T4 di Gilles Villeneuve [VIDEO]

    Alfa Romeo: Palazzo Gardella ad Arese non verrà abbattuto, è centro di interesse culturale