Mentre Stellantis cerca un nuovo CEO, uno dei principali interrogativi riguarda il futuro dei suoi 14 brand. La casa automobilistica nata dalla fusione tra Fiat-Chrysler e PSA nel 2021 possiede il portafoglio marchi più ampio tra i suoi concorrenti, il che implica complessità gestionali e possibili opportunità di razionalizzazione.
La sfida della gestione del brand portfolio
Il presidente John Elkann ha dichiarato che la sostenibilità dei marchi è una questione cruciale per il futuro di Stellantis. Con brand di successo come Jeep, FIAT, Ram e Peugeot e altri che faticano come DS, Lancia e Alfa Romeo, il dibattito sul mantenere tutti i Marchi o eliminarne qualcuno è sempre aperto.
L’ex CEO Carlos Tavares sosteneva che ogni marchio avesse un futuro, ma la recente crisi di vendite e margini negli Stati Uniti ha accelerato la necessità di decisioni strategiche. Stellantis dovrà concentrarsi su brand con maggiore riconoscimento globale e redditività sostenibile.
I numeri delle vendite e le performance dei marchi
Jeep e Ram dominano negli Stati Uniti, contribuendo per almeno il 15% delle vendite globali di Stellantis nel 2024. Chrysler e Dodge, invece, rappresentano solo il 3% ciascuno e dipendono principalmente dal mercato nordamericano. Chrysler, in particolare, si è ridotta al solo minivan Pacifica, mentre Dodge ha un portafoglio limitato a un’auto sportiva e pochi SUV.
In Europa, Stellantis è il secondo produttore dietro Volkswagen, ma Peugeot, il suo marchio più venduto, ha solo il 4,9% di quota di mercato. Lancia e DS, invece, mostrano difficoltà a trovare una posizione stabile.
In questo grafico elaborato da Reuters, si può vedere chiaramente quanto sia il peso di ogni Brand nella “torta” di Stellantis e si può notare come molte case auto rendano poco o meno di quanto ci si potesse aspettare. Con questo grafico è più semplice farsi un’idea.

Le sfide in Europa e la transizione all’elettrico
L’Europa rappresenta una sfida significativa per Stellantis, che è stata più lenta nell’elettrificazione rispetto ai concorrenti e deve affrontare normative sulle emissioni di carbonio sempre più stringenti, oltre alla crescente concorrenza cinese.
“Sarebbe un problema se Stellantis chiudesse dei brand”, ha dichiarato Tony Fassina a Reuters, concessionario di Fiat e Alfa Romeo a Milano. “Significherebbe perdere vendite, senza dubbio”.
Secondo Marco Santino, consulente di Oliver Wyman, marchi come Peugeot e Opel si sovrappongono nel segmento di massa europeo, mentre Stellantis fatica a imporsi nel mercato premium. Alfa Romeo, Lancia e DS, infatti, detenevano solo lo 0,3% del mercato europeo nel 2024, molto lontani da competitor come Audi e BMW.
Possibili riorganizzazioni e strategie future
FIAT, il marchio più venduto di Stellantis a livello globale, è molto popolare nei mercati emergenti come Brasile e Turchia, oltre che nel segmento delle city car europee con la 500. Secondo gli analisti, Fiat potrebbe concentrarsi su modelli accessibili, mentre un altro brand potrebbe essere dedicato esclusivamente agli EV.
“I mercati stanno cambiando più rapidamente e in modo meno prevedibile di quanto pensassimo”, afferma Santino. “Forse non ancora, ma entro pochi anni potrebbe arrivare il momento in cui Stellantis sarà costretta a chiudere alcuni brand”.
Alcuni analisti suggeriscono che Jeep potrebbe assorbire Chrysler e Ram inglobare Dodge, per ottimizzare le risorse e consolidare la distribuzione. Tuttavia, ogni marchio possiede un valore storico e un proprio pubblico, rendendo queste operazioni complesse.