Quante volte sentiamo dire che l’innovazione tecnologica a tutti i costi è l’unica via per arrivare ad un miglioramento? Questo si vede in decine di settori diversi, compresa l’automobile, dove tutto ciò che è nuovo, inedito e che rompe con il passato viene incensato e celebrato, e il passato dimenticato e messo in un cassetto. Negli ultimi anni, però, sta cambiando qualcosa, e in diversi ambiti stiamo vedendo un ritorno al passato, o meglio, una riscoperta di soluzioni, abitudini e consuetudini che sembravano passate ma che, in realtà, sono più attuali di molte novità “all’ultimo grido”.
Senza scendere nel dettaglio di soluzioni fuori dal mondo dell’auto, le nostre amate auto sono in un periodo interessante, ferme a metà tra un passato che sembra da dimenticare e un futuro fatto di elettrificazione e semplificazione estrema che non convince. In un’offerta sempre più schiava di questo dualismo, la Mazda 3 2025 si inserisce in maniera inaspettata, conservando ciò che c’è di buono di un progetto con oltre sette anni sulle spalle e addirittura tornando indietro su scelte e consuetudini che appaiono anacronistiche oggi.
Ho passato due settimane e oltre 1.000 km alla guida della nuova Mazda 3, interessata da un restyling a dir poco fuori dal comune. A livello estetico non ci sono state novità, così come gli interni non hanno adottato nuovi schermi extra-large, ma solo migliorato la tecnologia esistente. La meccanica, poi, ha visto un cambiamento che, con gli occhi di oggi, ha dell’incredibile. Al posto del “vecchio” 2.0 quattro cilindri aspirato, ora, c’è un motore tutto nuovo, un… 2.5, quattro cilindri, sempre aspirato. Il cambio? Manuale, ovviamente, così come sono fisici i comandi per gestire clima, radio e comandi al volante.
Che senso ha tutto questo? La nuova Mazda 3 è solo un’auto “vecchia” ringiovanita, o forse è Mazda che ha capito questa nuova ondata di “Balorda Nostalgia”, per citare il brano vincitore del Festival di Sanremo 2025, e ha colto l’occasione per smentire il leggendario Barney Stinson e il suo motto “Nuovo è sempre meglio”?. Scopriamolo insieme nella prova su strada della Mazda 3 2025 in versione 2.5 e-SkyActiv G Homura con cambio manuale e trazione anteriore.
Prezzo Mazda 3 2025
Togliamoci subito il pensiero, iniziando dal prezzo della Mazda 3 2025. Avevo già analizzato il listino della compatta giapponese nella prova in anteprima fatta a fine 2024 sulle splendide strade della Val di Noto, in Sicilia, e confermo anche a qualche mese di distanza un posizionamento molto interessante di questa compatta media. Sebbene, infatti, siamo di fronte ad una cinque porte dalle dimensioni generose (è lunga 4,46 metri, quanto una BMW Serie 3 E46), il prezzo d’attacco di 27.350 euro per la 2.5 aspirata da 140 CV in allestimento Centre Line la pone quasi in rivalità con auto più piccole di Segmento B. Questo, quindi, è il listino prezzi della Mazda 3 2025:
- 3 2.5 e-SkyActiv G M-Hybrid Prime Line, 27.350 euro
- 3 2.5 e-SkyActiv G M-Hybrid Centre Line, 29.350 euro
- 3 2.5 e-SkyActiv G M-Hybrid Homura, 29.750 euro
- 3 2.5 e-SkyActiv G M-Hybrid Nagisa, 31.250 euro
- 3 2.5 e-SkyActiv G M-Hybrid Exclusive Line, 32.450 euro
- 3 2.5 e-SkyActiv G M-Hybrid Takumi, 34.550 euro
- 3 2.0 e-SkyActiv G M-Hybrid AWD Homura 6AT, 35.750 euro
- 3 2.0 e-SkyActiv G M-Hybrid AWD Nagisa 6AT, 36.450 euro
- 3 2.0 e-SkyActiv G M-Hybrid AWD Exclusive Line 6AT, 38.450 euro
- 3 2.0 e-SkyActiv G M-Hybrid AWD Takumi 6AT, 40.550 euro
Già la versione d’attacco Centre Line ha una dotazione più che completa, con di serie fari full LED, cerchi in lega da 16 pollici, Cruise Control Adattivo, Head-Up Display, clima, sistema di infotainment con Apple CarPlay e Android Auto wireless, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera e frenata automatica, nonché il sistema di mantenimento (non troppo) attivo di corsia.

Per una volta, poi, Mazda Italia ci ha messo a disposizione una Mazda 3 di equipaggiamento medio, la Homura, e non una versione top di gamma. Questa versione è forse la più a fuoco dell’intera gamma. Ad uno stile più sportivo dato dai cerchi neri e dagli interni in tessuto con cuciture rosse, infatti, si aggiungono dotazioni come il clima automatico bizona, i sedili riscaldabili, i sensori di parcheggio anteriori e il volante riscaldabile.
Il prezzo di partenza di 29.750 euro è pressoché fisso, in quanto l’unico optional disponibile è la vernice. Sebbene sia ormai ben noto, questo rosso Soul Red Crystal continua a sposarsi benissimo con le linee della Mazda 3, e sarebbe la mia scelta. Il Soul Red è anche il colore più costoso, con un sovrapprezzo di ben 1.200 euro: gli altri colori sono offerti a prezzi tra i 700 e i 950 euro.
Esterni e interni Mazda 3 2025
A livello estetico, Mazda ha deciso di non cambiare la sua compatta, confermando le linee sia all’interno che all’esterno. Se pensate che sia una formula per introdurre le piccole novità di prodotto, questa volta vi sbagliate: Mazda non ha davvero cambiato niente nell’estetica della sua Mazda 3. Le poche novità sono concentrate in alcuni rivestimenti interni migliorati, e basta: mai come questa volta, “squadra che vince non si cambia”.
Si confermano, quindi, tutte le caratteristiche estetiche di una delle compatte dallo stile più personale sul mercato. Non posso nascondere di essere un estimatore di queste linee, ma sono consapevole il posteriore molto massiccio e voluminoso possa non piacere a tanti. Il rischio di linee così personali è questo, poter non convincere proprio tutti.

Nonostante questo, il frontale mette sempre tutti d’accordo: il Kodo Design, l’ormai classico linguaggio stilistico di Mazda, ha sulla 3 un impatto molto positivo. Tra la grande calandra ottagonale, i fari affilati e il lungo cofano, l’aspetto è quello di una compatta a due volumi sportiva e proporzionata. La fiancata è morbida e sinuosa, con quell’enorme montante posteriore che, unito ai passaruota bombati, regala lo stile unico del lato B di questa giapponese.
La vista laterale è particolarmente avvantaggiata dalla “cura” Soul Red Crystal, dando ancor più profondità allo stile. Sempre d’impatto, infine, la coda, con i fari orizzontali dalla firma luminosa delicata ma riconoscibile e gli immancabili scarichi sdoppiati, rigorosamente veri. Peccato solo per i fari anteriori che, sulla Homura, hanno le luci diurne alogene: stonano un po’.

Salendo a bordo, invece, gli interni della Mazda 3 mette d’accordo tutti. L’abitacolo è ben fatto, appagante, con tanti materiali di qualità dovunque lo sguardo e le mani possano cadere. Solo nella parte bassa del tunnel centrale e delle portiere c’è plastica dura. Per il resto, Mazda ha curato tanto l’abitacolo della sua 3, che appare più raffinato e ricercato di auto ben più costose. Lo stile è minimale, ma accogliente, con l’unica pecca data dall’utilizzo di un po’ troppo Piano Black, soprattutto sul bel tunnel rialzato.
Può non convincere fino in fondo la tecnologia di bordo. C’è infatti tutto quello che serve, ma è declinato “all’antica”. Il quadro strumenti, ad esempio, è misto analogico-digitale, con indicatore del carburante e contagiri ancora a lancette, mentre il display dell’infotainment è alto, un po’ lontano e a sviluppo orizzontale. Il sistema operativo è lo stesso che abbiamo visto su tutte le altre Mazda, e per fortuna con le sue ultime iterazioni ha abilitato anche in marcia il touchscreen quando si usa Android Auto o Apple CarPlay.

Questa soluzione è ideale per inserire destinazioni, cliccare tasti rapidi come una nuova destinazione o stoppare la musica senza dover utilizzare il rotore, molto comodo ma, in alcune situazioni, non troppo immediato. Il sistema, comunque, è rapido e responsivo, anche utilizzando i protocolli Apple e Android. Intuitivi e immediatamente comprensibili, invece, i comandi del clima, mentre la posizione di guida è quasi perfetta.
Solo la seduta, infatti, è leggermente troppo alta. Per il resto, la triangolazione tra volante, leva del cambio e pedali è da sportiva, per una posizione distesa e comoda anche nei lunghi viaggi. Le poche novità interne riguardano il cassetto sul tunnel centrale, ora leggermente più robusto (anche se non è ancora così solido) e in alcuni rivestimenti della plancia, ora più curati.

Per il resto, è sempre la “solita” Mazda 3, con i suoi punti forti e i suoi limiti. Tra i difetti dell’abitacolo, ad esempio, va ricordato come sia un’auto da usare senza problemi in due: il divano posteriore, infatti, non è stretto, ma il lunotto inclinato e i finestrini piccoli e avanzati rendono i passeggeri posteriori un po’ stretti, con i più alti che toccano il soffitto con la testa e un’assenza di luce che si fa notare. Così così, invece, il bagagliaio (334 litri), mentre la visibilità posteriore è critica. I problemi non sono tanto nella vista posteriore piena, aiutata da sensori e telecamere, quanto nell’enorme angolo cieco formato dalla bella carrozzeria: bisogna farci l’abitudine.
Prova su strada Mazda 3 2025
La Mazda 3 è sempre stata un’auto bella da vedere fuori e appagante dentro, con un’impostazione quasi retrò di alcuni dettagli. Ciò che ha sempre distinto la compatta nipponica è stata, però, la sua dinamica di guida, divertente e raffinata nonostante una scheda tecnica non così rivoluzionaria. È infatti confermata la presenza delle sospensioni a ponte torcente al posteriore, che però contribuisce a tenere basso il peso. Nonostante i quasi 4,50 metri, infatti, la Mazda 3 pesa 1.344 kg a secco. Per comparativa, una Peugeot 308 1.2 Hybrid pesa oltre 1.450 kg.

Il peso è particolarmente interessante considerando che, sotto il cofano, non c’è un tre cilindri, ma un bel “motorone” di grande cilindrata. Al posto del “vecchio” 2.0 è arrivato questo 2.5 quattro cilindri a benzina, sempre aspirato, dotato della tecnologia SkyActiv G e del sistema Mild Hybrid denominato M Hybrid, con un motore elettrico da circa 5 CV e 50 Nm ad aiutare il nuovo 2.5, che di suo eroga 140 CV e una coppia generosa, 238 Nm a 3.300 giri.
Fin dalle prime battute si percepisce la cubatura di questo quattro cilindri, che fin dai bassi regimi ha un’ottima elasticità e una buona dose di coppia. Quando si riprende con marce relativamente alte in città, poi, è avvertibile il boost di 50 Nm del motore elettrico, che riesce a rendere ben più vivace di quanto la scheda tecnica possa far pensare. Convince la taratura scelta per le sospensioni, non troppo morbida ma più che capace di sopportare anche le buche più profonde.

In città, poi, la frizione leggera e dalla corsa tarata in maniera ideale, il freno pronto ma non pesante e lo sterzo leggero e poco affaticante rendono guidare la Mazda 3 in ambito urbano un compito estremamente semplice. Grazie alla piacevolezza dell’unione tra cambio e frizione, sembra quasi superflua la presenza di un cambio automatico.
Il 2.5, poi, è molto veloce a prendere giri, probabilmente grazie ad un volano particolarmente rapido, rendendo le partenze sempre molto semplici e graduali. In un mondo dove i cambi manuali stanno diventando trasmissioni base da avere per convincere a passare al più redditizio cambio automatico, è sempre più raro trovare trasmissioni tarate così bene.

La pedaliera, poi, è perfetta per il punta-tacco, rendendo questa ormai desueta tecnica facile e immediata da eseguire. Ho poi notato un tocco di classe davvero apprezzabile: quando si sale di marcia, il motore mantiene il regime esatto di cambiata per circa un secondo, come una sorta di doppietta automatica, ma in salita. Questa soluzione rende le cambiate, che siano esse veloci o lente, sempre molto fluide, anche esagerando con la foga quando si stacca la frizione.
Questa soluzione è particolarmente apprezzabile quando si guida tranquilli in statale o in autostrada, dove l’ottima insonorizzazione e la stabilità della compatta di Hiroshima convincono anche nelle tratte più lunghe. Il cambio, poi, è ben tarato per l’utilizzo autostradale, con una sesta non troppo lunga (a 110 km/h il 2.5 sta a 2.300 giri, a 130 sale poco oltre i 2.500 giri) e un motore che non si fa mai sentire se non in piena accelerazione. Il Cruise Control Adattivo, poi, è ben realizzato, fluido e capace di non disattivarsi durante un cambio marcia, mentre il mantenitore di corsia non è di tipo attivo sopra i 60 km/h, una scelta deliberata di Mazda per “non far distrarre volontariamente il guidatore”: questa soluzione è effettivamente un po’ anacronistica.

Dove la Mazda 3 2025 convince maggiormente, come ha sempre fatto, è nella guida tra le curve. La principale novità di questo restyling, il 2.5 e-SkyActiv G, si rivela un motore notabilmente più piacevole del precedente 2.0. Grazie alla maggiore cubatura, è sempre fluido e regolare nell’erogazione, senza scalini o vuoti ai bassi regimi, con una ottima capacità di riprendere anche sotto i 3.300 giri ai quali sono posizionati i 238 Nm di coppia. A questo quattro cilindri, poi, piace girare in alto, con una bella grinta dopo i 5.000 giri e una spinta che non si esaurisce troppo fino alla linea rossa posizionata a 6.600 giri.
Ovviamente, rispetto ad un moderno motore turbo questo 2.5 va tirato a fondo, senza paura di usare tutti i giri a disposizione, altrimenti ci si ritrova con un’auto paciosa e vivace, ma non divertente. Se, invece, si sfrutta questo bel quattro cilindri, anche il resto dell’auto prende vita, sebbene, va ricordato, non sia mai un’auto veloce o esageratamente emozionante. Lo sterzo è leggero ma preciso (anche se non ha tonnellate di feedback da restituire), i freni potenti e ben modulabili e il cambio è davvero un piacere da utilizzare. Non arriva ai livelli di perfezione della Mazda MX-5, ma tra le auto “normali” è uno dei più belli da usare, con una leva corta e precisa, innesti secchi e decisi e una frizione dalla modulabilità quasi perfetta.

Anche le sospensioni sono “d’altri tempi”, con un rollio avvertibile ma che fa capire subito quando l’auto sta per avvicinarsi al limite, e soprattutto senza mai sembrare fuori controllo. Il sottosterzo, complici le gomme invernali della mia prova, c’è, ovviamente, ma è sempre ben controllato, con una guidabilità nel misto davvero piacevole. Peccato solo per i rapporti lunghi del cambio, che come vedremo danno grandi vantaggi a livello di efficienza, ma rendono la compatta giapponese più lenta di quanto potrebbe fare, come confermano anche le specifiche tecniche (lo 0-100 km/h è dichiarato in 9,5 secondi).
Consumi Mazda 3 2025
La sua semplicità e “simpatia”, definita come quella caratteristica di far venire un sorriso quando la si usa tra le curve o quando la si sfrutta al massimo con ottimi risultati, è confermata da consumi quasi inaspettati. Sulla carta, infatti, può sembrare dura: un 2.5, aspirato, con cambio manuale, su un’auto da quasi 4 metri e mezzo.
Gli ingredienti per consumi impegnativi ci sono tutti, e invece questo 2.5 si rivela un motore davvero equilibrato ed efficiente. In città, ovviamente, non si possono pretendere miracoli, ma i 7,5 l/100 km (13 km/l) sono la norma senza fare troppa attenzione allo stile di guida. In autostrada, invece, complici i rapporti lunghi si ottengono ottime percorrenze, con un consumo di 5,0 l/100 km (20 km/l) a 110 km/h e di 5,8 l/100 km (16,6 km/l) a limite autostradale.

Questi consumi sono merito anche di un sistema di disattivazione attiva di due dei quattro cilindri molto valido, che si fa sentire alle basse velocità con un aumento leggero di vibrazioni e rumore, ma che regala grandi vantaggi alla pompa. Un esempio è dato dal risultato in statale, dove massimizzando il regime di marcia e utilizzando quanto più possibile la disattivazione dei cilindri (è sempre consultabile tramite una schermata dell’infotainment), è possibile percorrere più di 25 km/l. Il mio record nella mia classica tratta casa-redazione di 60 km in statale, tra 75 e 85 km/h, ha restituito un consumo in hypermiling di 3,6 l/100 km, ovvero 29 km/l, un risultato eccezionale per un’auto del genere.
Interessante, infine, notare come la disattivazione dei cilindri sia più efficace col motore intorno ai 1.500 giri, mentre l’indicatore di cambiata dell’auto consigli di viaggiare sempre a poco più del minimo. In questo caso, meglio tenere la quinta marcia nelle lunghe strade statali per ottenere percorrenze incredibili. Quando si cercano, invece, le prestazioni, i consumi naturalmente salgono, ma non superano mai la soglia dei 9 km/l. La mia media in questi oltre 1.000 km con tanta città, così, è stata di 6,3 l/100 km, ovvero 16 km/l.

Che si tratti di una strada collinare, di una lunga percorrenza su una statale, di un casa-lavoro cittadino o di un viaggio autostradale, la Mazda 3 riesce sempre ad essere piacevole, facile e intuitiva. È un’auto con la quale si entra in confidenza subito, e che ogni giorno convince un po’ di più con le sue qualità. È un’auto “positiva”, con tante cose piacevoli che la rendono immediatamente simpatica, e con la quale si può costruire un rapporto di fiducia e apprezzamento continuo.
Non sarà quell’auto emozionante che vi farà svegliare al mattino con la voglia di fare un passo di montagna, né quella per fare invidia agli amici con display e soluzioni rivoluzionarie. Se, invece, cercate un’automobile concreta, bella da guidare e completa di tutto quello che serve, la Mazda 3 2025 con il 2.5 aspirato è un’auto davvero riuscita. È quella “daily car” che, giorno dopo giorno, si fa volere bene, quella con cui fare tutto, affrontare gli ostacoli più disparati e che, una volta arrivati a casa, ci si gira per guardarla una volta parcheggiata. E, forse, sono proprio queste le auto a cui più vogliamo bene.
Pro e contro Mazda 3 2025
Pro
- Interni ben fatti e con grande ergonomia
- Guida divertente, facile e piacevole
- Ottimo motore 2.5, parco e vivace
Contro
- Visibilità posteriore scarsa
- Bagagliaio e spazio posteriore solo discreti
- Assenza di un motore più potente in gamma
Scheda tecnica Mazda 3 2025
- Lunghezza 4,46 metri
- Larghezza 1,80 metri
- Altezza 1,44 metri
- Passo 2,73 metri
- Posti 5
- Bagagliaio 334/1.026 litri
- Motore 2.5 quattro cilindri benzina aspirato Mild Hybrid
- Potenza motore termico 140 CV a 5.000 giri
- Coppia motore termico 238 Nm a 3.300 giri
- Potenza motore elettrico 4,9 CV
- Coppia motore elettrico 48 Nm
- Potenza combinata 140 CV
- Cambio manuale a 6 rapporti
- Trazione anteriore
- Sospensioni anteriori a ruote indipendenti con schema McPherson
- Sospensioni posteriori a ruote interconnesse con ponte torcente
- Peso a secco 1.344 kg
- Pneumatici di serie 215/45 R18 Yokohama BluEarth Winter V905
- Accelerazione 0-100 km/h in 9,5 secondi
- Velocità massima 206 km/h
- Consumo medio nel ciclo misto WLTP 16,9 km/l
- Capacità del serbatoio 51 litri