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Prova Jeep Avenger e-Hybrid: qual è la ricetta per il successo?

Tempo di lettura: 4 minuti

La nuova motorizzazione ibrida rappresenta un ulteriore passo avanti per un modello che ha già conquistato il vertice del segmento B-SUV, dopo aver ottenuto il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno 2023. Ora l’offerta si è appena completata con una quarta variante: dopo le versioni 100% elettrica, a benzina e mild hybrid, l’inedita 4xe porta la trazione integrale ibrida sulla compatta Jeep.

Ma per ora concentriamoci sull’ultima arrivata: la variante mild hybrid, che si colloca perfettamente tra la tradizione termica del 1.2 tre cilindri da 100 CV e l’elettrica da 156 CV. Una via di mezzo strategica, che consente di mantenere una guida efficiente senza le preoccupazioni legate all’autonomia o alla ricarica. L’Avenger, prodotta nello stabilimento polacco di Tychy sulla piattaforma CMP condivisa con FIAT 600 e Alfa Romeo Junior, continua così ad ampliare le sue possibilità.

Prezzo Jeep Avenger e-Hybrid e rivali

Jeep Avenger e-hybrid logo

Il listino della Avenger e-Hybrid va da circa 26.000 a 31.000 euro, a seconda degli allestimenti (Longitude, Altitude, Summit). La differenza rispetto alla versione a benzina è di circa 1.700 euro, giustificata dal cambio automatico e dal sistema ibrido. I consumi inferiori nel tempo aiutano a compensare questa differenza, mentre le emissioni contenute (111-114 g/km di CO2) consentono l’accesso agli incentivi 2024 nella terza fascia.

L’allestimento base Longitude include già molto: cerchi in lega da 16”, fari full LED, ADAS principali, infotainment da 10,25” e compatibilità wireless con Apple e Android. Salendo a Altitude si ottengono cerchi da 17”, quadro strumenti digitale e Cruise Control adattivo. Il top di gamma Summit, come nel nostro test, aggiunge cerchi da 18”, fari fendinebbia, luci ambientali, sensori a 360°, guida assistita di livello 2, ricarica wireless, keyless e accessori estetici Mopar.

Tra i principali concorrenti della Avenger e-Hybrid troviamo: Ford Puma 1.0 EcoBoost Hybrid, Suzuki Vitara 1.4 Hybrid, Toyota Yaris Cross full hybrid, Volkswagen T-Cross e Skoda Kamiq (non ibride), oltre alle cugine Peugeot 2008, Alfa Romeo Junior, FIAT 600 e Opel Mokka.

Dimensioni e interni Jeep Avenger e-Hybrid: design compatto e spazi ben sfruttati

La Avenger mantiene il suo stile deciso e muscoloso, tipico della famiglia Jeep. Le dimensioni rimangono contenute (4,08 metri in lunghezza, 1,72 in larghezza e 1,53 in altezza), ma l’effetto visivo è quello di un’auto più grande, grazie al taglio squadrato e agli elementi stilistici robusti. Non è un clone in miniatura della Renegade, ma conserva il DNA Jeep, con dettagli come la nuova firma luminosa e vari “Easter Egg” simpaticamente nascosti.

Il frontale è grintoso con luci diurne a LED orizzontali, e il posteriore appare più largo grazie a un inserto nero che enfatizza i gruppi ottici. Le modifiche estetiche rispetto alla termica sono minime: si segnala solo il badge “e” verde e, sul retro, la presenza del terminale di scarico. La calandra a sette feritoie è chiusa, esattamente come nelle versioni termiche e ibride. Gli angoli di attacco (20°), dosso (20°) e uscita (35°) sono di tutto rispetto per una 4×2, e con un’altezza da terra di 20 cm, l’aspetto da crossover urbano è confermato.

Jeep Avenger e-hybrid

All’interno, l’unica differenza vera con la termica è l’assenza della leva del cambio, sostituita da pulsanti PRND. Il tunnel ospita ora anche una piastra di ricarica wireless, coperta da un pad magnetico. Tante le soluzioni furbe per riporre oggetti: dalla tasca alla Panda sotto le bocchette centrali ai 34 litri totali di vani sparsi nell’abitacolo.

Doppio schermo da 10,25” per strumentazione e infotainment, anche se la qualità dei materiali convince solo a metà: tanta plastica rigida, con finiture soft touch riservate solo ai pannelli porta. Fortunatamente le plastiche colorate e le luci ambientali (8 tonalità) presenti solo su Summit, rendono l’ambiente più vivace. L’infotainment include Apple CarPlay e Android Auto wireless, ma per il navigatore serve l’optional da 1.000 euro con pacchetto completo JBL e riconoscimento dei segnali stradali.

L’abitabilità è buona per quattro passeggeri: chi guida può godere anche del sedile con funzione massaggiante lombare. Dietro si viaggia comodi, anche se mancano bocchette d’aerazione e maniglie d’appiglio. Il clima è automatico ma monozona. Il bagagliaio, con i suoi 380 litri, supera persino quello della Renegade e offre doppio fondo, moquette e soglia di carico bassa. L’apertura è elettrica e si gestisce anche dall’abitacolo.

Alla guida della Jeep Avenger e-Hybrid: efficienza senza ansia da autonomia

Jeep Avenger e-hybrid

Sotto il cofano della Avenger e-Hybrid troviamo il conosciuto 1.2 turbo benzina tre cilindri da 100 CV, ora accoppiato a un sistema mild hybrid a 48V. Il nuovo motore beneficia della più robusta catena di distribuzione, abbandonando la criticata cinghia a bagno d’olio. Il supporto elettrico è affidato a un motore da 21 kW integrato nel nuovo cambio automatico a doppia frizione e-DCT a 6 rapporti. La batteria, sotto il sedile del guidatore, non intacca la capacità del bagagliaio.

Rispetto alla versione solo benzina, il peso cresce di soli 60 kg, per un totale di 1.280 kg. Lo scatto 0-100 avviene in 10,9 secondi (contro i 10,6 della termica), mentre la velocità massima resta di 184 km/h. Il motore ora utilizza il ciclo Miller per migliorare l’efficienza, insieme a un turbocompressore a geometria variabile. I consumi dichiarati sono di 20,6 km/l nel ciclo misto WLTP, ma nella nostra prova abbiamo rilevato una media reale di circa 17 km/l. In città, i benefici sono più evidenti, con un risparmio del 28% rispetto alla termica.

In marcia, l’ibrida si comporta con disinvoltura: lo scatto ai semafori è buono, la transizione tra elettrico e benzina è fluida e la modalità Sport rende il cambio più reattivo. L’e-Boost aggiunge fino a 55 Nm di coppia ai bassi giri, migliorando la ripresa. Ai regimi più alti, invece, resta il solo 1.2 a spingere.

La dinamica di guida non è quella di una sportiva, l’assetto morbido privilegia il comfort. Rollio presente ma contenuto, sospensioni classiche (McPherson anteriore, ponte torcente posteriore), sterzo leggero e preciso il giusto per un utilizzo cittadino. Ottima la frenata, anche se la transizione tra freno rigenerativo e meccanico può ancora migliorare.

Jeep Avenger e-hybrid

In modalità manuale (M), il cambio risponde bene, ma non è velocissimo. A basse andature, il sistema può viaggiare solo in elettrico per brevi tratti: fino a 1 km sotto i 30 km/h, ideale per traffico e parcheggi. Le funzioni e-Creeping ed e-Queuing agevolano la guida in coda.

Sei le modalità di guida disponibili: Eco, Normal, Sport e tre dedicate all’off-road (Sabbia, Fango e Neve), selezionabili dal tunnel centrale. L’Hill Descent Control, insolito su una trazione anteriore, è presente e utile nelle discese ripide. Nonostante la trazione 4×2, la Avenger si difende bene su terreni difficili, grazie anche alle gomme da 215/55 su cerchi da 18”.

Agile in città grazie a telecamere e sensori, offre un pacchetto ADAS completo: Cruise Control adattivo con stop & go, mantenimento corsia, Blind Spot Monitor, rilevamento stanchezza e riconoscimento segnali stradali.

Gentlemen driver

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

Autore
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