I 17 pollici dello schermo della Model S sono senza dubbio scenografici, ma che succede se qualcuno riesce ad hackerare il sistema di infotainment per giocare a Pokémon Go?
Pokémon Go ormai è una mania. Il gioco simbolo dell’estate se vogliamo. Tutti conosciamo qualcuno che ci gioca o che ci ha giocato e ha quindi installato l’app sul proprio smartphone (oltre 100 milioni di download) per la gioia della Niantic, la società di sviluppo software che ha creato il gioco per Nintendo.
La Pokémon mania ha contagiato anche i guru del marketing del mondo dell’auto, come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa con l’idea di Mercedes di utilizzare i “moduli esca” per attirare Pokémon nelle vicinanze dei propri concessionari.
Altre case, per ora, hanno semplicemente postato sui social foto delle proprie auto in compagnia di qualche Rattata o dell’ambito Pikachu, mentre qualche concessionario si è già mosso, pagando, per avere un PokeStop sulla propria attività
Piaccia o no, a voi il giudizio, questo è l’utilizzo buono del gioco e delle potenzialità ad esso collegate. C’è un lato meno positivo, che ormai quotidianamente troviamo nelle news, ed è quello della sicurezza.
Si parte con i primi incidenti causati da chi, giocando a Pokémon Go alla guida della propria auto, è finito, nella migliore delle ipotesi contro una pianta, o un’auto in sosta, o peggio ha investito un pedone, senza contare gli innumerevoli incidenti in cui sono rimasti coinvolti giocatori che sulle proprie due ruote, a motore o a pedali, se ne vanno zigzagando per le vie delle città.
C’è poi il caso, speriamo isolato, di Jeff Chiarelli, editor di pinkjava.com, che ha pensato bene di hackerare il grande display della sua Tesla Model S per utilizzarlo come maxi schermo per andare a caccia di Pokémon.
Senza svelare come abbia fatto, e ci mancherebbe ci fosse l’effetto imitazione, Jeff Chiarelli, dopo diversi tentativi è riuscito, avvalendosi di una fotocamera frontale aggiuntiva sul muso della Model S, a visualizzare l’app a tutto schermo sul 17 pollici touch della sua Tesla, che ha tutto ciò che serve per essere adatta al gioco, connessione internet inclusa.
La definizione e la fluidità non sono paragonabili a quella dell’app dello smartphone ma vista la Pokémon Go mania è probabile che molti tenteranno di fare lo stesso, magari utilizzando l’Autopilot di Tesla, unendo l’utile al dilettevole, si fa per dire.
Jeff Chiarelli ha dimostrato una cosa. Il problema sicurezza legato a Pokémon GO non è solo legato agli incidenti, ma anche ai sistemi di protezione delle tecnologie delle auto che sono troppo facilmente hackerabili. A detta sua basta un cavetto.