Fidarsi della tecnologia, non sempre, ma capita, può giocare brutti scherzi: ne sa qualcosa un quaratenne milanese che, era domenica scorsa, si è fidato delle indicazioni date dal navigatore della sua Volvo V40 ed è finito incastrato in un vicolo di Carate Urio, un borgo affacciato a poca distanza dalla provincia di Como.
Peccato che evidentemente il navigatore abbia interpretato quel tratto di strada come percorribile e ciò deve aver illuso l’automobilista. Sembra strano, però, che non si sia accorto del limitato spazio di manovra, come si evince delle immagini, viene quasi il dubbio che quella fosse un’area esclusivamente pedonale.
La gita della domenica sull’affascinante lungo lago comense si è trasformata così in un’avventura da ricordare ai nipoti, e al carrozziere. ComoQui, il giornale locale, ha indicato la via responsabile del misfatto come via De Cristoforis, in realtà asfaltata nel primo tratto che poi si restringe diventando un tratto in pietra, difficilmente percorribile con qualsiasi tipo di autoveicolo.
L’uomo ha inoltre faticosamente guadagnato l’uscita dopo l’intervento dei vigili del fuoco che hanno lavorato 5 ore per liberare la via. L’uomo si è detto sorpreso e ha confidato ai vigili del fuoco di essersi reso conto troppo tardi di essere finito in un vicolo troppo stretto. Impossibile, anche volendo, proseguire la marcia al costo di rifare le portiere. Al termine della strada è infatti presente una scalinata.
Morale della favola? Fidiamoci della tecnologia, ma gli occhi non tradiscono mai.