I droni fanno parlare di sé. Se da una parte da qualche anno a questa parte è nata una vera e propria moda verso questi piccoli dispositivi tecnologici, dall’altra qualcuno ha già pensato bene di farne buon uso.
In Francia, più precisamente in Aquitania, vicino ai Pirenei, sta facendo discutere l’iniziativa della CRS, la compagnia di sicurezza autostradale francese, di ricorrere ad un drone pilotato dalla polizia, alla ricerca degli automobilisti più indisciplinati dall’alto.
Se inizialmente la sperimentazione doveva rappresentare per l’appunto solo un esperimento, in Francia devono aver capito di aver la gallina delle uova d’oro tra le mani. “L’idea non è fare cassa – hanno dichiarato le forze dell’ordine della regione – ma prendere di mira comportamenti pericolosi e far passare il messaggio che i controlli possono essere effettuati ovunque e per qualsiasi tipo di infrazione”.
Sicuramente la prospettiva privilegiata offerta dal drone, in grado di stazionare e volare ad una quota di circa 30 metri, rappresenta un grosso vantaggio per la polizia e, ai fini della sicurezza, l’iniziativa appare quanto meno indicata nel prevenire gli incidenti stradali.
Attualmente il drone è in forza in diversi punti dell’autoroute A10, una strada che collega Bordeaux a Parigi. Grazie al drone, così come avviene a fini militari sui campi di guerra, la polizia può coordinare più facilmente i posti di blocco.
I primi risultati parlano di un maggior numero di veicoli monitorabili grazie al drone, fino a 15 all’ora, rispetto ai 5-6 con i classici strumenti di rilevazione terra-terra. Visti i costi irrisori di gestione del singolo drone, circa 10 centesimi di euro per ora di volo, possiamo scommettere che presto vedremo droni della polizia, magari in livrea bianco-azzurra, volare anche sulle nostre teste.