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L’Europa torna sui suoi passi: apertura agli e-fuel

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La Commissione Europea sta valutando la possibilità di una revisione normativa sugli e-fuel per accelerare la transizione energetica. L’obiettivo è un approccio tecnologicamente neutrale, con i carburanti sintetici accanto all’elettrico. La produzione di e-fuel, costosa e complessa, richiede però investimenti nelle rinnovabili e nuove fonti energetiche per essere competitiva. Intanto inizia quindi a cedere la fermezza dell’Europa sull’elettrico, scopriamo megli i dettagli.

La Commissione Europea apre agli e-fuel per la transizione climatica

La Commissione Europea valuta la possibilità di rivedere gli standard di emissione per i veicoli, in vista delle nuove normative previste per il 2026, focalizzandosi sugli e-fuel, carburanti sintetici derivati da acqua e CO2. Il prossimo commissario per il Clima, Wopke Hoekstra, ha sottolineato che raggiungere gli obiettivi del 2035 richiederà un approccio tecnologicamente neutrale, con un ruolo chiave per gli e-fuel e una modifica regolamentare mirata. Anche la futura vicepresidente della Commissione, Teresa Ribera, sostiene l’integrazione di soluzioni come biocarburanti per rafforzare la fiducia nei mercati. La Commissione Europea si mostra più flessibile con l’apertura verso gli e-fuel, Bruxelles quindi ci ripensa e torna sui suoi passi riguardo a una decisione che valutava solo l’elettrico per la transizione ecologica.

Verso un approccio industriale flessibile

L’annuncio rappresenta un segnale positivo per le case automobilistiche europee. Luca de Meo, CEO di Renault e presidente dell’ACEA, aveva già proposto un modello che non privilegiasse una tecnologia specifica. In Italia, il ministro dell’Impresa, Adolfo Urso, ha sostenuto i biocarburanti, sollecitando una revisione delle norme entro il 2025 per accelerare la decarbonizzazione.

Secondo l’Accademia Nazionale dei Lincei, la produzione su larga scala di e-fuel potrebbe iniziare nel 2030, ma per ottenere volumi consistenti occorrerà attendere il 2050. Gli e-fuel restano attualmente molto costosi – da tre a dieci volte rispetto ai combustibili fossili – a causa dei costi energetici e della cattura della CO2. Investimenti nelle energie rinnovabili e nel nucleare di nuova generazione potrebbero ridurre significativamente il prezzo dell’elettricità, rendendo gli e-fuel una soluzione più competitiva per la mobilità sostenibile.

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