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La Norvegia è davvero il Paese dell’elettrico? I numeri dicono altro

Tempo di lettura: 7 minuti

Da oltre 10 anni, la Norvegia è considerata “il Paese dell’elettrico”. In tutto il mondo, lo Stato scandinavo è visto con ammirazione da tutti coloro che pensano che le EV siano il futuro della mobilità, e come l’automobile elettrica sia già oggi una risposta concreta alla mobilità reale. I numeri di vendita, del resto, non lasciano dubbi. Secondo l’OFV, la Norwegian Road Federation, tra il gennaio e l’ottobre 2023 l’83,5% delle automobili immatricolate sono state elettriche, per un totale di 87.191 vetture vendute su 104.554.

Leggendo i dati divulgati dall’OFV e dai colleghi statunitensi di Bloomberg, l’automobile elettrica appare come una certezza in Norvegia, con il Paese che si avvicina con ottimismo al 2025, data che, secondo il Governo del Regno scandinavo, sancirà il bando alla vendita di auto termiche. La Norvegia, quindi, sarà il primo Paese al mondo a bandire la vendita di automobili con motore a combustione interna, 10 anni prima del blocco previsto dall’Unione Europea. Nelle ultime settimane, però, ci sono stati alcuni ripensamenti dal Governo norvegese. In più, leggendo meglio i dati, si ottiene un quadro leggermente diverso rispetto a quello che compare leggendo solo i dati di vendita. La Norvegia è davvero il Paese dell’elettrico? Scopriamolo insieme andando oltre i soli dati di vetture nuove vendute.

I dati di vendita: sul nuovo, la Norvegia è il Paese dell’elettrico da quasi 10 anni

Partiamo subito dai dati “positivi”, quelli che vengono maggiormente enfatizzati quando si parla della Norvegia come il Paese dell’elettrico. I dati più aggiornati che arrivano dall’ente norvegese OFV, aggiornati ad ottobre 2023, parlano di 104.554 automobili vendute in Norvegia da gennaio a ottobre. Di queste, ben 87.191 vetture nuove sono elettriche, per una quota di mercato dell’83,5%. Si tratta, com’è facile capire, della quota di mercato più alta al mondo per quanto riguarda la vendita di automobili elettriche, che rende, dati alla mano, la Norvegia il Paese dell’elettrico per distacco.

Lo Stato nordico ha costruito questa leadership negli anni, con un lento ma inesorabile lavoro di incentivazione all’acquisto e all’utilizzo delle automobili elettriche rispetto a quelle termiche. Andando indietro negli anni, infatti, vediamo come nel 2012, ultimo anno senza incentivi statali per l’acquisto di auto elettriche, la quota di mercato delle automobili a batteria era del 2,5%, un numero già molto alto rispetto agli altri Paesi europei (in Italia, lo stesso anno, la quota di mercato dell’elettrico era dello 0,04%). Nel 2013, la Norvegia ha messo in campo tutte le misure all’epoca ritenute possibili per permettere la diffusione dell’auto elettrica.

Nissan Leaf norvegi copia

Non ci sono, ad esempio, tasse sull’acquisto (presenti, invece, per le automobili termiche più potenti), e anche l’IVA non è dovuta da chi acquista un’auto elettrica. Ancora, per la tassa di circolazione lo sconto si attesta tra il 75 e il 90%, si può accedere gratuitamente a centri urbani, parcheggi e ai diffusissimi traghetti, indispensabili per spostarsi nei fiordi. Infine, anche l’assicurazione e i finanziamenti sono agevolati. Risultato? Nel 2013, la Nissan Leaf si è issata al secondo posto per vendite in Norvegia, mentre già nel 2014 e nel 2015 Leaf e Tesla Model S sono diventate le auto più vendute, battendo tutte le rivali termiche.

Il sorpasso del 2020: da 3 anni la Norvegia è il Paese delle elettriche. Sarà lo stesso con il ritorno dell’IVA?

Con il tempo, il vantaggio delle automobili elettriche è cresciuto sempre più, raddoppiando o addirittura superando il +100% ogni 12 mesi rispetto all’anno precedente. Il momento storico è arrivato nel 2020: per la prima volta, le automobili elettriche hanno superato la quota di mercato di tutte le automobili termiche, ibride comprese, arrivando a dicembre 2020 con un market share di oltre il 60%. Da lì, il dato è andato in discesa, con Tesla Model 3 prima e Model Y poi fissatesi al primo posto delle vendite. Nel 2023, la top 5 è formata solo da automobili elettriche: Tesla Model Y, Volkswagen ID.4, Skoda Enyaq, Volvo XC40 e Toyota bZ4X. La sola Toyota Yaris rappresenta le auto termiche, arrivando in settima posizione.

Il successo è quindi impossibile da negare, ma ci sono alcuni dettagli che vanno presi in considerazione per capire se l’auto elettrica è destinata a mantenere il suo ruolo in Norvegia anche negli anni a venire. Visti i 10 anni di continuo successo delle auto elettriche, il Governo norvegese ha deciso, durante il 2023, di prendere una decisione molto delicata, dalla quale potrebbe decidersi il futuro della mobilità in Norvegia. Per la prima volta dal 2013, infatti, non sono più presenti incentivi all’acquisto di auto elettriche. Torna quindi l’IVA “piena”, così come le agevolazioni su traghetti e tasse di possesso sono state accantonate. Da oggi, quindi, l’automobile elettrica deve muoversi “con le proprie gambe”, non più supportata dall’aiuto governativo.

Oslo auto elettriche varchi

Come sta andando? Come ci si attendeva, c’è stata una contrazione del mercato. A ottobre 2023 state immatricolate 8.925 nuove autovetture, 3.633 in meno rispetto a 12 mesi fa. Parliamo di un calo del -28,9%, il più pesante registrato negli ultimi anni. Nonostante questo, diverse Case come Volkswagen hanno ribadito la loro decisione di proporre solo più automobili elettriche nel Paese entro la fine dell’anno, mentre FIAT già propone la sola 500e e, tra qualche settimana, la nuova 600e sul territorio scandinavo.

Nonostante questo, il Governo norvegese sta pensando alle prossime mosse. Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, la Norvegia potrebbe decidere di sospendere o posticipare l’attesissimo bando alla vendita di auto termiche, previsto per il 1° gennaio 2025, ovvero tra meno di 14 mesi. Lo stesso Oyvind Solberg Thorsen, il Direttore dell’OFV, ha dichiarato come sarà molto difficile arrivare al 100% auspicato dal Governo. “In Norvegia, già un’auto su 5 è elettrica, e tra le auto nuove siamo al’84,5%. Nonostante questo,” ha dichiarato Solberg Thorsen, “senza gli incentivi sarà difficile arrivare al 100%. Noi prevediamo un tasso del 90%, sempre che l’assenza di incentivi non faccia contrarre di più il mercato.”.

La diffusione delle auto elettriche e la loro distribuzione geografica: non tutta la Norvegia è “elettrica”

Arriviamo così al punto cruciale di tutto il discorso: la Norvegia è già il Paese dell’elettrico? I numeri dicono altro. Considerando le auto nuove e la diffusione nell’intero parco circolante, la Norvegia è effettivamente il Paese più virtuoso al mondo. Nonostante questo, leggendo meglio i dati notiamo come la realtà non sia esattamente quella che traspare solitamente. Lo stesso Solberg Thorsen ha detto la principale verità: in Norvegia, un’auto su 5 è elettrica. Se il 20% del parco circolante è elettrico, quindi, abbiamo un enorme fetta di automobili, l’80%, che utilizza ancora i combustibili fossili. Quattro auto su 5 in Norvegia sono o ibride oppure interamente termiche, alimentate a benzina, a gasolio o con carburanti come l’etanolo.

L’OFV permette, inoltre, di accedere ai dati delle diverse province della Norvegia con le rispettive quote sul parco circolante. Analizzando i dati del 2023, così, si scopre come il 33% delle automobili che circolano nella capitale Oslo siano elettriche, per un’auto elettrica su tre circolanti a Oslo. Spostandosi verso le zone con una densità di popolazione minore, invece, si scopre una grande differenza. Nella regione del Finnmark, dove si trova Capo Nord, invece, la diffusione scende al 4,7%. Si sono poi susseguite spesso delle notizie, non sempre confermate, di un’inadeguatezza della rete elettrica a sopperire alla domanda di elettricità per gli spostamenti, che dimostrerebbe come anche la virtuosissima Norvegia, che ha speso miliardi di euro per adeguare la sua rete di ricarica, non è ancora pronta al “grande salto”.

BMW i3 Norvegia

Leggendo quindi meglio i dati, scopriamo come non è proprio vero che le automobili in Norvegia siano solo elettriche. Se un’auto su cinque è elettrica, le altre quattro rimangono termiche, per una disparità ancora decisamente importante (seppur enormemente limata rispetto ad altri Paesi) tra termico ed elettrico. Per fare un paragone, in Italia le auto elettriche circolanti sono circa 200.000, su un totale di 39 milioni di automobili. La quota delle BEV? Arriva allo 0,51%, un’auto su 200.

In più, c’è un fenomeno culturale e geografico che non va dimenticato. Per via dei suoi terreni impervi, della enorme lunghezza del suo territorio (da Oslo a Capo Nord ci sono oltre 2.000 km) e delle difficoltà di trasporto, infatti, la Norvegia è uno dei Paesi con il minor tasso di utilizzo del trasporto pubblico in Europa, e un utilizzo ben più alto dell’auto rispetto a Danimarca e Svezia. Le città norvegesi sono molto più simili alle grandi metropoli americane, pressoché auto-centriche, rispetto a quelle europee, molto più multimodali. Ne è un esempio il fatto che, tra gli incentivi pensati per le auto elettriche, c’era la possibilità di viaggiare nelle corsie dei bus. Qualcosa che, qui in Italia o in altri Paesi, sarebbe impensabile.

Il fenomeno delle auto usate: per ogni auto nuova ci sono quattro passaggi di proprietà

Non è quindi falsodire che la Norvegia è il Paese dell’elettrico, ma è una visione ancora parziale, almeno il momento. Questo virtuoso Paese indubbiamente il tasso di automobili elettriche più alto del mondo, ma vista la sua popolazione molto contenuta (il Paese scandinavo conta 5,49 milioni di abitanti) e le favorevoli condizioni economiche è stato fisiologicamente più facile questa rapida elettrificazione. Secondo gli editoriali dei nostri omologhi norvegesi, inoltre, emerge come anche nel Regno di Norvegia sono le fasce più ricche della popolazione che si possono permettere di acquistare automobili elettriche da almeno 300.000 corone norvegesi, ovvero da almeno 25.000 euro. In Norvegia, infatti, una Tesla Model 3 costa 379.900 corone, ovvero 32.000 euro.

Un prezzo basso rispetto agli altri Paesi e molto concorrenziale, certo (in Italia, ad esempio, è proposta a 42.490 euro), ma ancora piuttosto alto anche in un Paese come la Norvegia, dove gli stipendi, così come il costo della vita, sono più alti. A spiegare questa disparità che è presente anche in un apparente “stato perfetto” come la Norvegia è il dato che riguarda i passaggi di proprietà, ovvero la compravendita di auto usate. Tra gennaio e ottobre 2023, su 104.554 automobili nuove vendute ci sono stati 435.745 passaggi di proprietà di automobili di seconda mano. Tra le auto usate, poi, la percentuale si ribalta, con la maggior parte delle auto vendute dotate di motori endotermici e solo una parte ha zero emissioni.

In questo, è proprio il caso di dirlo, tutto il mondo è paese: le fasce meno abbienti della popolazione vogliono ancora le auto termiche, anche in Norvegia. Se lo stipendio medio è infatti di 2.800 euro, il costo della vita, degli immobili e non solo va sostanzialmente ad equiparare il potere d’acquisto verso l’automobile, con ancora tantissimi norvegesi che preferiscono investire su un’auto usata piuttosto che su un’auto elettrica nuova. Quindi la Norvegia è il Paese dell’elettrico? Come sempre, queste frasi così radicali lasciano spesso il tempo che trovano.

Sicuramente, la Norvegia è il Paese che più di tutti ha spinto verso l’elettrificazione del suo parco circolante. Usare un’auto elettrica nelle grandi città norvegesi è un gioco da ragazzi. Le colonnine sono molto diffuse, tanto che in alcune zone arrivano a presidiare ogni parcheggio pubblico. Nonostante questo, anche nella virtuosissima Norvegia per arrivare al desiderato 100% di automobili elettriche siamo ancora lontani.

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