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La Ford del futuro? Sarà fatta con scarti degli ulivi

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Spesso si parla di sostenibilità nel mondo dell’auto concentrandosi principalmente sull’alimentazione delle vetture e sulla loro efficienza. Rendere il settore più sostenibile ha però tanti altri significati, iniziando dalle materie prime con le quali le automobili sono costruite. Sono infatti tanti i progetti che diverse Case automobilistiche stanno mettendo in campo progetti molto interessanti per evolvere i materiali con i quali le auto sono costruite. Una delle più originali è Ford, che sta pensando ad un nuovo tipo di materiale per la creazione di biocompositi al posto della plastica. L’approccio è stato decisamente anticonvenzionale: Ford ha scelto di investire in un progetto che utilizza gli scarti degli ulivi.

Ford lancia il progetto COMPOlive, dagli scarti della produzione di olive alla plastica

Dal 2020, Ford ha lanciato il progetto COMPOlive, una sperimentazione con l’obiettivo di esplorare un nuovo ambito di applicazione dell’economia circolare. Al posto di riciclare semplicemente i materiali già utilizzati, infatti, gli ingegneri Ford si sono occupati di trovare nuovi materiali che possano affiancare e, magari, sostituire le componenti tradizionali usate oggi. Per questo progetto, Ford ha deciso di utilizzare un materiale decisamente poco ortodosso: gli scarti degli alberi di ulivo derivati dalla produzione di olio d’oliva.

A partire da queste fibre, gli ingegneri Ford hanno creato dei prototipi di elementi già oggi presenti negli abitacoli delle loro automobili, ovvero l’utilizzo della plastica per i poggiapiedi e nel bagagliaio. I test realizzati su queste componenti così particolari hanno dimostrato che queste parti possono offrire caratteristiche di robustezza e resistenza paragonabili ai materiali tradizionali. Dopo questo successo, Ford sta pensando di introdurre questo processo su scala industriale, implementandolo magari sulle nuove elettriche dell’Ovale Blu.

Compolive-8

La Casa di Dearborn ha utilizzato per i test i materiali di scarto ottenuti da uliveti dell’Andalusia, in Spagna, la regione al mondo con la più alta produzione di olio d’oliva al mondo. All’inizio, gli ingegneri del Centro di ricerca di Colonia, in Germania, hanno sviluppato il progetto in precise simulazioni, per verificare la fattibilità del progetto prima dell’effettiva messa in produzione dei primi prototipi.

Una volta studiata la giusta miscela di materiali, sono stati così prodotti i primi pezzi prototipali, utilizzando il 40% di fibre derivate dagli ulivi e il 60% di polipropilene riciclato. Riscaldato e stampato a iniezione nella forma della componente selezionata, il progetto COMPOlive si è dimostrato valido per la produzione di componenti più sostenibili ed ecosostenibili. Il tutto dando anche un’impronta estetica ai pannelli realizzati con questi materiali, riconoscibili al primo sguardo rispetto ad un pannello tradizionale.

In Ford siamo sempre alla ricerca di metodi innovativi per diventare più sostenibili e a volte l’ispirazione può arrivare dai luoghi più improbabili.”, ha dichiarato Inga Wehmeyer, il responsabile del progetto per Ford. “Utilizzando gli scarti degli alberi di ulivo, siamo riusciti a sostituire una quantità significativa di materie prime derivate dal petrolio nei componenti per gli interni. Le fibre sostenibili vantano una finitura estetica riconoscibile e saranno visibili direttamente ai nostri clienti“.

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