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La Cina prepara i dazi sulle supercar europee: la contro mossa di Pechino spiazza l’Europa

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La Cina attende la decisione dell’Unione Europea sui nuovi dazi per le auto elettriche cinesi, ma sta già considerando contromisure, come l’aumento delle tariffe sulle grandi auto a benzina europee. Questa mossa potrebbe innescare una guerra commerciale, colpendo soprattutto Italia e Germania, note per i loro marchi di lusso. La decisione finale della Commissione Europea è attesa tra fine ottobre e inizio novembre, con i dazi che potrebbero restare in vigore per cinque anni.

La Cina pronta a rispondere ai dazi dell’UE

La Cina osserva con grande attenzione la decisione dell’Unione Europea riguardo ai nuovi dazi sulle importazioni di auto elettriche provenienti dal Paese asiatico, proposti dalla Commissione Europea per contrastare il dumping industriale. Questi dazi potrebbero raggiungere il 46,3%, comprensivo di un 10% aggiuntivo. Pechino non rimane inerte e sta considerando possibili contromisure, tra cui un’indagine antisovvenzioni su prodotti lattiero-caseari e carni esportati dall’Europa. Inoltre, il governo cinese sta discutendo con costruttori locali la possibilità di aumentare le tariffe sulle auto di lusso a benzina importate dall’Europa.

La Cina “minaccia” l’Unione Europea

Questa iniziativa, confermata dal Ministero del Commercio cinese, potrebbe innescare una guerra commerciale tra Europa e Cina, colpendo duramente paesi come l’Italia e la Germania, noti per i loro marchi automobilistici di lusso. Marchi come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Porsche, BMW e Mercedes potrebbero subire gravi perdite, considerando che il valore dell’export di questi marchi verso la Cina ha raggiunto quasi 1,1 miliardi di euro nel 2023.

La Commissione Europea raccoglierà fino al 30 agosto i commenti delle case automobilistiche cinesi interessate dai nuovi dazi. Successivamente, verrà presentata una proposta finale agli Stati membri, che dovranno approvarla o respingerla con un voto vincolante a maggioranza qualificata. La decisione definitiva è prevista per fine ottobre o inizio novembre, con l’eventuale applicazione dei dazi per cinque anni, prorogabili ma non retroattivi.

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