Proseguono le discussioni in Parlamento per inserire gli incentivi auto 2022 nella prossima legge di Bilancio, in discussione proprio in questi giorni. Tra gli emendamenti per il ripristino dell’ecobonus ne è stato appena presentato anche uno firmato dal leader della Lega e senatore Matteo Salvini.
La proposta di modifica prevede un fondo da 150 milioni di euro utilizzabile dalle vetture con zero o basse emissioni di CO2. Nella proposta c’è spazio per tutti i tipi di alimentazione: elettrico, plug-in, ibrido, benzina, Diesel, Gpl e metano, sia nuovi che usati.
Incentivi auto 2022: cosa sarebbe previsto
L’emendamento, che Radiocor sottolinea essere stato inserito nell’elenco dei “segnalati”, indica quattro tipologie di veicoli, a ognuna delle quali destinare il 25% del tesoretto, quindi 37,5 milioni di euro. Scendendo nel dettaglio troviamo:
- Autoveicoli con emissioni comprese nella fascia 0-60 grammi di CO2 per chilometro, ovvero le auto elettriche e ibride plug-in;
- Veicoli commerciali di categoria N1 nuovi di fabbrica o autoveicoli speciali di categoria M1 nuovi di fabbrica, di questi euro 15 milioni sono riservati a quelli esclusivamente elettrici;
- Auto con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro;
- Auto usate con classe ambientale minima Euro 6, prezzo di listino non superiore a 25.000 euro ed emissioni 0-160 g/km CO2, con rottamazione di un veicolo immatricolato prima del 1° gennaio 2011.
Incentivi auto 2022: tutto basato su una corsa contro il tempo
Potrebbe quindi essere mantenuta la promessa fatta dal ministro Giancarlo Giorgetti, che aveva parlato di un possibile rifinanziamento agli incentivi durante il Question Time di due settimane fa, da aggiungere al “Fondo mobilità sostenibile” già previsto.
Il testo stabilisce anche che “con decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico possono essere individuati i limiti massimi giornalieri di prenotazione per ciascun rivenditore e richiedente, anche in proporzione al fatturato annuo dei rivenditori”. Una misura studiata ad oc per risolvere il problema “tecnico” della corsa dei concessionari agli incentivi.
Adesso la staffetta passa al parlamento che dovrà avere tempo per valutare e approvare il ddl Bilancio, già attualmente in ritardo sulla tabella di marcia. L’intenzione sarebbe quella di far approdare il testo alla Camera il 21 dicembre per arrivare all’ok definitivo entro il 31.
Autore: Alessio Richiardi
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