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Il valore del Made in Italy nella componentistica e nel post-vendita

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Si è svolto a Roma il terzo Autopromotec Talk, un appuntamento di approfondimento che ha esplorato il ruolo strategico del Made in Italy nel settore della componentistica e del post-vendita automotive. L’incontro, moderato da Giuseppe De Filippi, vicedirettore Tg5, ha anticipato i temi chiave della 30ª edizione di Autopromotec, una delle più importanti fiere internazionali dedicate all’aftermarket automobilistico, in programma a Bologna dal 21 al 24 maggio 2025.

Renzo Servadei, Amministratore Delegato di Autopromotec, ha evidenziato come la manifestazione, con i suoi 60 anni di storia, rappresenti una piattaforma unica per l’intero ecosistema dell’assistenza automobilistica: dai pneumatici ai ricambi, dalle attrezzature per officine al car service. Con oltre 1.200 espositori e più di 100.000 visitatori attesi, Autopromotec si conferma un pilastro dell’export italiano e dell’innovazione di settore.

La centralità del Made in Italy e l’internazionalizzazione sono stati al centro dell’intervento di Alessandra Pastorelli, Capo Ufficio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). È stata sottolineata l’importanza di strumenti come la “Diplomazia della Crescita”, ideata per supportare le imprese italiane attraverso iniziative integrate e campagne di promozione sui mercati emergenti, con particolare attenzione all’Asia, all’Africa e all’America Latina.

Andrea Mattiello, rappresentante di ICE-Agenzia per la Promozione all’Estero, ha presentato i progetti dedicati alla promozione internazionale del Made in Italy, evidenziando come il settore fieristico sia un volano fondamentale per la crescita delle imprese, con risultati tangibili: tra il 2012 e il 2019, le aziende partecipanti a fiere hanno registrato un aumento del fatturato del 5,4%.

I numeri del settore parlano chiaro: come riportato da Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA, la filiera della componentistica rappresenta circa il 75% del valore di una vettura, con un surplus commerciale italiano che supera i 5 miliardi di euro. Tuttavia, le sfide della transizione industriale richiedono politiche incisive per sostenere competitività, innovazione e occupazione.

Tra i relatori che hanno condiviso esperienze aziendali di successo:

  • Luciano Palmitessa, CEO di Unigom, ha evidenziato il ruolo strategico dell’Independent Aftermarket (IAM), un comparto resiliente che genera oltre 10 miliardi di euro di fatturato e contribuisce per lo 0,5% al PIL italiano.
  • Cinzia Motta, Responsabile Commerciale di OMCN, ha illustrato come il settore dei ponti sollevatori rappresenti un’eccellenza del Made in Italy, con standard di sicurezza all’avanguardia grazie alla normativa europea EN1493.
  • Marco Costamagna, Presidente di Federlavaggi, ha sottolineato i progressi degli autolavaggi italiani sul fronte ESG, grazie a innovazioni sostenibili come i sistemi di riciclo dell’acqua e le tecnologie Industria 4.0.
  • Antonio Cirillo, Responsabile Commerciale e Marketing di Kimicar, ha raccontato come l’industria italiana dei prodotti chimici per la cura dei veicoli si distingua per qualità, sostenibilità e leadership normativa.
  • Gianni Menghini, Presidente di Meclube, ha esaltato il Made in Italy come simbolo di qualità e innovazione, unendo tradizione e nuove tecnologie per offrire soluzioni d’eccellenza nel settore della lubrificazione.
  • Francesca Paoli, CEO di Dino Paoli Srl, ha presentato la storia di successo dell’azienda reggiana, leader nella produzione di avvitatori per il motorsport e pioniera nell’introduzione di soluzioni sostenibili come gli avvitatori elettrici.
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