Un nuovo rapporto firmato WWF, in collaborazione con l’UFC-Que Choisir e l’Institut Mobilités en Transition, riaccende il dibattito su una delle carrozzerie più amate (e criticate) dagli automobilisti europei: i SUV. Con un titolo provocatorio – «Les SUV ont plombé le marché automobile» – la fondazione punta il dito contro questi veicoli accusandoli di avere un impatto negativo su inflazione, inquinamento e consumi.
Ma siamo sicuri che i SUV siano davvero i principali responsabili del rallentamento della transizione ecologica nel mondo dell’auto? Secondo Automobile Magazine, la questione è molto più complessa e va analizzata con maggiore cautela.
Un capro espiatorio fin troppo comodo?
Oggi, più di un europeo su due sceglie un SUV quando acquista un’auto nuova. E questo ha alimentato un’onda lunga di critiche, secondo cui questi veicoli sarebbero alla base dell’aumento dei costi medi d’acquisto, del peso complessivo delle vetture e delle emissioni medie di CO2. Tuttavia, come sottolinea Automobile Magazine, i dati del rapporto sono da interpretare con attenzione.
Infatti, attribuire direttamente ai SUV la responsabilità di tutte le tendenze negative riscontrate nel mercato appare come una scorciatoia troppo semplicistica. I numeri ci dicono che l’aumento di peso, per esempio, non è iniziato con l’arrivo dei SUV, ma segue una traiettoria in crescita lineare fin dagli anni ’90. Lo stesso vale per le superfici frontali e la resistenza aerodinamica.
L’evoluzione del mercato pesa più della carrozzeria
A ben vedere, il fenomeno dei SUV è il riflesso di scelte di mercato e normative più ampie. Da un lato, i costruttori puntano su modelli più grandi, meglio equipaggiati e più redditizi; dall’altro, le normative sulla sicurezza obbligano ad aumentare la struttura delle auto, facendole diventare inevitabilmente più pesanti.
In questo scenario, i SUV non sono un’anomalia, ma una tappa evolutiva coerente con il resto del mercato: anche berline, station wagon e city car hanno seguito la stessa traiettoria, diventando più imponenti e sofisticate.
E le emissioni?
Secondo il dossier, l’arrivo dei SUV avrebbe “rallentato” la diminuzione delle emissioni medie. I dati mostrano che tra il 2000 e il 2023 le emissioni di benzina e diesel (escludendo gli ibridi) sono effettivamente calate, ma il ritmo è diminuito dopo il 2008, coincidente con l’ascesa dei SUV.
Tuttavia, anche qui la realtà è sfumata. L’elettrificazione ha portato in dote veicoli a zero emissioni… ma molto più pesanti. Le batterie incidono sensibilmente sul peso medio delle auto nuove, che continua ad aumentare nonostante i miglioramenti nei motori.
SUV: simbolo di un problema più ampio
Alla fine, i SUV non sono la causa, ma il simbolo di una dinamica più complessa. Se è vero che contribuiscono a certe tendenze, è altrettanto vero che non sono gli unici colpevoli. L’industria automotive è guidata da logiche economiche, aspettative dei consumatori e regole sempre più stringenti. In questo contesto, prendersela solo con i SUV rischia di oscurare il vero nodo: la necessità di ripensare il concetto stesso di mobilità in un mondo che cambia.