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I dazi di Trump affossano Tesla: stop ai piani del Cybercab

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Il divino Elon voleva costruire il futuro, ma si è trovato un muro del passato: il dazio di Trump, quello che fa impallidire perfino le tariffe d’epoca medievale. Il Cybercab, la motrice Semi e mezzo orgoglio yankee si sono schiantati contro il patriottismo da centro commerciale di un ex presidente che sogna un’America grande, purché non funzioni.

Secondo Reuters, la valanga di tariffe sulle importazioni cinesi – lievitate dal 34% al 145% come se fossero azioni meme – ha “distrutto” i piani produttivi di Tesla. Musk, che già barcollava tra fornitori cinesi e gigafabbriche texane, ha dovuto sospendere tutto. E dire che aveva pure cercato di “americanizzare” i componenti. Ma contro il protezionismo schizofrenico di Trump, nemmeno un razzo SpaceX può decollare.

Intanto l’industria auto trema come un parabrezza sotto grandine: la Magna paragona l’impatto dei dazi a una combo di Lehman Brothers, Covid e crisi dei chip. Ma Trump non sente: lui i chip li preferisce al cioccolato.

Manca solo che dica: “Se Cybercab non si può fare senza la Cina, allora non serve”. Un po’ come dire: se la pizza è italiana, meglio il ketchup.

Gentlemen driver

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

Autore
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