Un’1-2 Ferrari in qualifica, aprofittando della giusta penalità a Verstappen, e un secondo e quarto podio sotto la bandiera a scacchi che sa di altra occasione sprecata. Troppo forte questa Mercedes in Messico, e già si era evidenziato lo stato di forma durante la simulazione gara di venerdì pomeriggio. il GP Messico 2019 viene “firmato” da Hamilton (vittoria n.100 per la Mercedes in F1, 83° per Lewis) davanti a Vettel e Bottas, ormai prossimo a festeggiare il suo sesto mondiale tra appena 7 giorni in Texas, dove già festeggiò il titolo nel 2015.
Ferrari, alla settima pole della stagione, segno importante che gli sviluppi introdotti dopo la pausa estiva hanno funzionato, non ha potuto nulla contro le frecce d’argento. Il mondiale può ancora regalare qualche soddisfazione alla rossa, mentre questo gran premio è stato tutto sommato segnato dal duello in vetta tra le due scuderie più forti del mondiale. Sarebbe stato bello vedere Max Verstappen davanti ma l’olandese ha rovinato tutto con l’errore di ieri e con un leggero contatto con Bottas che l’ha definitivamente relegato fuori dai giochi.
Riviviamo il film del GP Messico 2019
Scattate subito bene dal via, Leclerc è riuscito ad arrivare primo in curva 1 ma molto aggressivo, ai limiti, è stato Vettel, il quale ha stretto Hamilton sulla parte sintetica ai lati del rettilineo. 1-2 Ferrari alla prima curva con Hamilton che si è poi toccato con Verstappen, il quale gli partiva a fianco: entrambi sull’erba e rientrati in pista con diverse posizioni perse.
Verstappen subito protagonista di un contatto con Bottas dopo aver tentato, e compiuto, un sorpasso impossibile nella zona dello stadio. Il finlandese ha “pizzicato” la gomma posteriore destra dell’olandese: pit stop obbligatorio per lui, penalizzato dopo aver ammesso in qualifica di non aver alzato il piede, come hanno fatto tutti gli altri piloti, dopo il crash guarda a caso del pilota n.77 di Mercedes. Gara tutta di rimonta per il vincitore dell’edizione 2017 e 2018, poi conclusa al sesto posto.
Il primo ad effettuare la sosta è stato Leclerc, al giro 16/71, al primo dei due pit stop, mentre è tardata di qualche giro la sosta di Vettel, Hamilton e Bottas: il primo ha effettuato il suo primo pit al giro 38, portando davvero al limite le sue gomme a banda gialla, l’inglese al 24° giro, il quale ha tentato e indovinato l’undercut sul rivale tedesco, indovinandolo. La gomma a banda bianca montata al cinque volte campione del mondo ha suggerito l’unica sosta scelta da Mercedes, stessa scelta della Ferrari che ha imitato la strategia dei rivali.
Proprio in questo primo terzo di gara si è iniziato a evidenziare il miglior passo Mercedes nei confronti della Ferrari scappate via, ma non troppo, dopo il via. La rossa ha cercato di reagire con le strategie differenziando le soste ma andando a pasticciare specie con quella di Vettel, troppo posticipata, e forse anticipando allo stesso modo in maniera eccessiva la prima sosta di Leclerc. Nel caso di Vettel, a complicare le cose ci ha pensato il doppiaggio della coppia Sainz-Gasly, impegnata in lotta, che ha fatto perdere ulteriori secondi alla Ferrari n.5. Il tedesco è infatti uscito dalla sua unica sosta staccato da Hamilton ma non così lontano da Bottas. Tra i protagonisti della gara anche un buon Alexander Albon, quarto a metà gara e quinto finale davanti al suo compagno di squadra.
Secondo, e ultimo, pit stop, con qualche secondo persi (6,2 secondi) per il monegasco al giro 44/71. Gomma più dura per il giovane pilota Ferrari che è rientrato addirittura quinto per il tempo perso.
Qui la Ferrari ha definitivamente consegnato la gara nelle mani della Mercedes di Hamilton, in testa dopo le soste. Davvero un peccato dopo la prima fila ma qui la Mercedes si è dimostrata più in palla. Bottas si è poi avvicinato nei giri successivi a Vettel arrivando a portata di DRS ma senza mai arrivare a costruire una manovra concreta.
La top ten del GP Messico 2019
- Hamilton
- Vettel
- Bottas
- Leclerc
- Albon
- Verstappen
- Perez
- Ricciardo
- Kvyat
- Gasly