Doppietta dei “bibitari” in qualifica, non accadeva dal 2013, favoriti dalle condizioni climatiche di Città del Messico che esalta le qualit del motore Renault (ricordate la vittoria di Verstappen di un anno fa? ) con Hamilton che può vincere comodamente il suo quinto mondiale senza pensare, per una volta, alla vittoria, in questo caso del GP Messico 2018.
Si spengono i semafori e subito una partenza disastrosa per il poleman Ricciardo che viene scavalcato facile da Hamilton mentre la testa è di Verstappen che si ritrova là dove aveva finito un anno fa proprio in Messico: in prima posizione.
Dietro bel duello tra Vettel e Bottas con il tedesco che ha ragione del finlandese grazie alla trazione della sua Ferrari. Coinvolto in un contatto il giovane Ocon che si ferma subito ai box per cambiare ala.
Subito ritiro per Alonso, in questa tragicomica conclusione, a suo malgrado, della carriera in F1, complice l’impatto con i detriti dell’ala di Ocon finiti contro la sua McLaren. Al giro 10/71 si sta già creando un bel divario tra il primo e il secondo, con Ricciardo che sta recuperando sul quasi cinque volte campione del mondo. Per l’inglese, prima di subire il sorpasso, subito sosta ai box al giro 12, possibile l’unica sosta che porterebbe Hamilton fino alla fine. Ricordiamo che basta un 7° posto per aggiudicarsi il suo quinto mondiale.
Anche Ricciardo si ferma subito e rientra dietro Hamilton, vediamo se il futuro pilota Renault avrà ragione del campione inglese. Si ferma anche Verstappen che riesce a tornare in pista di nuovo davanti a Hamilton, davanti ci sono le due Ferrari ma devono ancora effettuare il loro primo pit. Raikkonen viene sverniciato dal duo Hamilton-Ricciardo impegnati nella lotta per il secondo posto. Il vincitore dell’ultimo GP non ha opposto resistenza, giusto riconoscerlo.
Si ferma Vettel al giro 17, seguito subito dal compagno di squadra. Vettel rientra quarto, Raikkonen sesto. Le Mercedes, da quando hanno chiuso i famosi “buchi” sui cerchi posteriori, sembrano aver perso lo smalto delle ultime gare. Un po’ per non fare polemica, un po’ per placare gli animi, la Mercedes ha deciso di non fare modifiche rispetto ad Austin anche a Città del Messico. Un 7° posto si può ottenere anche all’80% della performance se sul muso hai una stella a tre punte.
Verstappen scappa, lotta a tre per il secondo posto
VSC per il ritiro di Sainz e Vettel sta fiutando il posteriore di Ricciardo, metaforicamente parlando. Siamo al giro 32 e la gara potrebbe cambiare volto almeno pensando al terzo gradino del podio. Riparte la gara ma è bravo l’australiano a non farsi prendere e a creare un leggero distacco, non sufficiente ad andare oltre il secondo e quindi a dare possibilità a Vettel di attivare nuovamente il DRS. Ed eccolo il sorpasso: Vettel sfrutta bene i doppiati Leclerc e Perez e riesce a prendere una tripla scia, affiancamento al primo tornante e terza posizione in saccoccia. In tutto questo ringrazia Hamilton che scappa via verso il suo quinto mondiale…
Attenzione! Sorpassone di Vettel su Hamilton, non serve a nulla per ritardare la festa al pilota Mercedes ma è sempre un sorpasso con la S maiuscola. Il tedesco sta letteralmente volando, il giro più veloce è suo. Ci sono, però, 12 secondi da recuperare sul primo in classifica che non ha alcuna intenzione di NON bissare il successo del 2017.
Anche Ricciardo si sta riprendendo e, siamo al giro 45, sta per avere ragione su Hamilton. A lui, ripetiamo, basta un 7° posto per conquistare il suo quinto titolo, importante è invece per la Ferrari mettere le due macchine davanti alle frecce d’argento per il mondiale costruttori. Due giri, pulsante del DRS attivato ed eccolo il sorpasso. Probabile una seconda sosta di Hamilton che annuncia in radio: “These tyres are dead!“, queste gomme sono morte. un po’ a sorpresa pit stop anche per Vettel, con gomme Ultrasoft.
Si ferma anche Verstappen e, a questo punto, si va fino in fondo. Sembra aver trovato lo smalto dei giorni migliori il buon Sebastian che sta recuperando sui due di testa. Come sostenuto da molti, noi in primis, al tedesco serve un buon risultato per uscire dal tunnel in cui è finito: i motivi sembrano essere personali ma la Ferrari deve credere nel suo pilota di punta in vista di un 2019 da vivere tutto d’un fiato.
A circa 10 giri dal termine la gara di Hamlton sta sprofondando nelle retrovie, se possiamo considerare tale un quinto posto per il campione inglese. Con lui, intanto, ci vediamo dopo per festeggiare, è innegabile però che questa sia la gara peggiore per la Mercedes nel corso del 2018.
Incredibile la gara di Daniel Ricciardo, costretto all’ennesimo ritiro dopo una gara da grande protagonista, è l’ottavo ritiro per motivi tecnici, record della stagione suo malgrado. Per la Ferrari doppio podio e il massimo ottenibile da questa gara in terra messicana.
Bandiera a scacchi e tempo di verdetti: Verstappen vince, Hamilton è campione del mondo! Gara molto opaca per l’inglese ma pcoo importa, il quinto titolo è suo e Fangio è raggiunto. Rimane, ahinoi, la curiosità di sapere come sarebbe andare se la Ferrari, e Vettel, non avessero perso parte della bussola dall’estate in poi.
Congratulazioni Lewis, questo mondiale te lo meriti comunque tutto fino in fondo.