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Gigafactory Termoli: trovato l’accordo, c’è l’intesa di massima per procedere

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La notizia era nell’aria ed attesa da un intero territorio e dalla sua popolazione autoctona e limitrofa. Ora è sicuro: la Gigafactory Stellantis si farà a Termoli. Il gruppo italo-francese ha quindi deciso di investire qualcosa come oltre 2,5 miliardi di euro, di cui 370 milioni sono stati elargiti dallo Stato Italiano con un contributo pubblico che andrà a ricadere sulle linee produttive e su diversi strumenti necessari per la riconversione dello stabilimento Fiat di Rivolta del Re.

In dubbio fino a tre settimane fa

Dopo tanto “vociare positivo”, tre settimane fa sembrava fortemente compromessa la realizzazione della prima fabbrica di batterie e celle di batterie di Stellantis in Italia (e terza in Europa). I dubbi scaturivano per via della localizzazione a Termoli, incertezze cullate dal Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, che dopo la visita nello stabilimento molisano ha rilasciato dichiarazioni capaci di mettere in allarme un intero territorio. La paura, quindi, può essere accantonata da parte dei lavoratori termolesi di Stellantis.

Ora tocca al Governo

In queste ore sono all’opera a Palazzo Chigi il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli e gli altri ministri, Daniele Franco dell’Economia, Enrico Giovannini della Transizione Energetica e Roberto Cingolani della Transizione Ecologica, i quali stanno valutando quali misure varare e insieme faranno il punto sulle misure da varare, una su tutte il contributo a favore di Stellantis per la Gigafactory di Termoli.

Aver scelto la sede di Termoli è stato un ottimo punto di incontro tra le istituzioni ed il colosso nato dalla fusione tra Fca e Psa, soprattutto per il Governo, che avrebbe dovuto fronteggiare sia la perdita di un investimento così importante che il licenziamento di 2.400 lavoratori solo nello stabilimento termolese, senza contare l’indotto, proprio nel momento in cui l’Italia si avvia ad un cambiamento epocale in termini di transizione ecologica e quindi di produzione e relativa occupazione. È sulla base di questo che i sindacati avevano chiesto maggiore chiarezza anche prima del piano industriale che l’azienda dovrà svelare il prossimo 1 marzo.

Il ministro Giorgetti dovrebbe anche varare degli incentivi per agevolare la transizione elettrica italiana, stanziando sussidi per l’acquisto di auto elettriche ma anche contratti di sviluppo, accordi di innovazione, misure per l’acquisto di macchinari e per il trasferimento tecnologico, fondi nazionali per l’innovazione oltre che fondi del Piano Nazionale di ripresa e resilienza a favore della ricerca e lo sviluppo.

La prima fabbrica di batterie Stellantis in Italia

Termoli sarà la terza Gigafactory del gruppo automobilistico in Europa dopo quelle di Douvrin in Francia e quella di Kaiserslautern in Germania, due siti con capacità di 24 Gwh che garantiscono fornitura per 500mila veicoli ciascuno. In Molise ci sarà quindi il primo stabilimento di batterie e celle marchiate Stellantis in Italia, inoltre si prevede che a Termoli si possano replicare senza troppi sforzi i numeri dei siti francesi e tedeschi.

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