Pirelli a poche settimane dalla fine del Mondiale di F.1 ha diffuso alcuni curiosi dati sulla stagione 2016 che l’ha vista ancora una volta protagonista e ago della bilancia di ogni Gran Premio, scopriamoli insieme.
Partiamo dal numero totale di pneumatici forniti dalla Casa milanese nel 2016: 42.792 sono state le gomme impiegate dalle 11 scuderie impegnate nel Campionato della massima serie dell’automobilismo, delle quali 38.112 a disposizione nei 21 week end di gara e 4.680 nelle sessioni di test, di questi 28.188 nella conformazione slick e 14.064 da bagnato (comprese intermedie e rain).
A livello di percorrenze il record spetta alla mescola soft che ha percorso complessivamente 6.566 km sulla Williams di Valtteri Bottas, in odore di sedile Mercedes. La mescola meno utilizzata è stata invece la wet, ovvero la mescola da bagnato pesante, con soli 444 km (Jenson Button, McLaren).
Passando ai pit stop della stagione 2016 sono state ben 933 le soste ai box delle scuderie con una media di 44,4 pit stop per gara, indicativamente 2 per pilota. Record di pit stop nel Gran Premio di Cina (66). Nonostante le onnipresenti polemiche relative ai sorpassi, spesso condizionati dall’uso del DRS, la stagione 2016 ha fatto registrare 866 manovre di sorpasso riuscite, con una media di 41,2 sorpassi per gara. Record per il circuito di Shangai anche in questo caso con 128 sorpassi e in negativo per la gara in Ungheria, complice la conformazione del toboga nella periferia di Budapest, con solo 10 sorpassi portati a termine dai piloti.
È il talentuoso Max Verstappen il recordman di pilota più aggressivo, infatti il giovanissimo pilota olandese ha effettuato 78 sorpassi durante le 21 gare della stagione, mentre il vice campione del mondo Lewis Hamilton ne ha effettuati ben 18 in un solo Gran Premio, quello della Cina. Spetta invece a Fernando Alonso il record di sorpassi effettuati nel primo giro, complici le sue grandi capacità alla partenza e le opache prestazioni in qualifica della sua McLaren Honda.
A livello di velocità il Gran Premio d’Italia, di recente rinnovato fino al 2019, ha registrato una media oraria del vincitore Nico Rosberg di 237,558 km/h mentre il lungo rettilineo del Gran Premio del Messico ha permesso alla Williams di Valtteri Bottas di arrivare alla velocità massima, complici le scie, di 372,5 km/h, velocità monstre che fa tornare alla memoria l’epopea dei V10 aspirati ormai in pensione dalla stagione 2005 quando Kimi Raikkonen su McLaren Mercedes fece registrare durante il Gran Premio d’Italia una velocità di 370,1 km/h.
In vista della rivoluzione regolamentare della prossima stagione con i gommoni più larghi nei test Pirelli ha portato 96 tipi di prototipi testati a fondo nelle 24 giornate di test che si sono svolte quest’anno grazie all’impegno in primis della Casa milanese e di Ferrari, Mercedes e Red Bull che si sono prestate ai test con vetture 2015 appositamente modificate per simulare i valori di carico del prossimo anno.
Curiosi poi i dati strettamente legati alla presenza di Pirelli sui circuiti del mondiale: in media ad ogni gara 60 tra tecnici e staff hanno costituito la squadra Pirelli e 234 sono stati i comunicati stampa ufficiali emessi dall’ufficio stampa. 2.100 invece i tweet F1 inviati dall’account @PirelliSport in tutta la stagione. Chiudiamo con i dati relativi all’hospitality Pirelli (compresi i test): 15.600 sono stati i pasti serviti dei quali 900 sono stati i chilogrammi di pasta cucinata dallo chef Pirelli, in pieno stile italiano.
“È stata una stagione incredibile sia in pista sia fuori. Pirelli ha introdotto una mescola completamente nuova – l’ultrasoft – oltre ai nuovi regolamenti che hanno permesso ai team di utilizzare tre mescole, scelte in anticipo, ad ogni weekend di gara. Questa soluzione strategica extra si è dimostrata un highlight dell’anno e ha migliorato ulteriormente lo spettacolo. Questa è stata anche l’ultima stagione dei pneumatici con un livello di degrado deliberatamente elevato, dato che dal prossimo anno verrà adottata una nuova filosofia in linea con le ultime direttive introdotte in Formula Uno. Allo stesso tempo, dall’estate in poi, abbiamo effettuato i test in vista del prossimo anno, utilizzando prototipi in dimensioni 2016 e poi, da agosto, pneumatici in misura 2017 su monoposto muletto adattate, per un totale complessivo di 24 giorni di test. In conseguenza di questo aspetto, e del calendario più lungo mai visto, abbiamo completato una maggior distanza, e a livelli di performance più elevati, rispetto a quanto si sia mai visto prima nella storia della Formula 1” ha commentato Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli.