Il weekend del Monaco GP ci ha consegnato una Ferrari dominatrice assoluta, capace di regalarsi una doppietta sia in qualifica che in gara.
Un risultato straordinario se paragonato alla prova incolore della scorsa stagione e che conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che quest’anno a Maranello hanno tutte le carte in regola per riportare a casa un titolo mondiale che manca dal lontano 2007.
La Mercedes è sembrata davvero non a suo agio nel principato, confermando che in questo campionato la vettura non è sempre perfetta in ogni condizione. Intendiamoci, la Mercedes è molto vicina alla Ferrari e come sempre saranno tanti i fattori che potranno far pendere la contesa da una parte o dall’altra. Non in ultima l’affidabilità delle componenti. A questo proposito segnaliamo che Vettel è già al 4° turbocompressore e alla sostituzione del prossimo scatterà la prima penalità, mentre Hamilton è solo al 2°.
Per quanto riguarda le altre componenti, Vettel è al 2° Motore, 3° Mgu-H, 2° Mgu-K, 2° Pacco batterie e 2° Centralina elettronica, mentre Hamilton è al 2° Motore, 2° Mgu-H, 2° Mgu-K, 2° Pacco batterie.
Risulta pertanto evidente che il pilota inglese dal punto di vista dell’affidabilità delle componenti è avvantaggiato al momento rispetto a Vettel, una condizione che alla lunga nel campionato potrebbe fruttare punti preziosi. Lo dico da tempo, che questa regola è assurda. Perché penalizzare il pilota? Sarebbe a mio avviso più corretto togliere dei punti alla classifica costruttori, il mio augurio è che questa splendida sfida non venga rovinata da penalizzazioni assurde.
Cambiando un attimo discorso e passando al mondo Indycar vorrei spendere qualche riga per Fernando Alonso, che ha scelto di saltare il Monaco GP, per partecipare alla 500 miglia di Indianapolis con il team Andretti. Una scelta che ha destato qualche perplessità, ma che si è rivelata in fin dei conti una bellissima esperienza per Fernando.
Ho sempre guardato la 500 miglia, ma mai come quest’anno avevo seguito tutte le sessioni di prove libere e la qualifica, perché la curiosità di capire se un talento straordinario come Alonso potesse addirittura vincere da rookiee la gara era tanta.
Alonso non ha solo ben figurato, ma a mio avviso ha impressionato per capacità di adattamento al nuovo contesto, e non era assolutamente scontato.
Correre su un ovale con il traffico di tanti piloti non è semplice, perché sono tantissime le cose diverse rispetto ad una gara di Formula 1, inoltre 200 giri sono un’enormità e richiedono concentrazione, ritmo, testa e una buona dose di spregiudicatezza in alcuni sorpassi. Alonso non solo non ha commesso errori, ma ha dato a tutti l’impressione di poterla davvero vincere, se solo per ironia della sorte il motore Honda non lo avesse tradito sul finale della corsa. Insomma questo matrimonio tra Honda e Alonso non pare destinato a regalare gioie al pilota spagnolo, ed è davvero un peccato, perché questa gara a mio parere dimostra come Fernando nonostante nel 2018 sia senza contratto in Formula Uno, si confermi essere il pilota più completo, un campione capace di stupire e reinventarsi.
Per cui grazie Fernando per averci provato, l’augurio è che questo finale di stagione con McLaren-Honda ti regali qualche soddisfazione in più, perché te le meriti di cuore.