in

Ford Explorer EV: come va il SUV elettrico da 600 km di autonomia su base MEB?

Tempo di lettura: 10 minuti

Dal 2020, Ford ha deciso di proporre solamente SUV e crossover negli USA, lasciando il ruolo di rappresentante delle auto “basse” alla sola Mustang, con la cancellazione delle icone Ford Fiesta e Focus.

La mossa americana ha portato ad una crescita nelle vendite, che conta anche sull’apporto di pick-up e van molto popolari a quelle latitudini. Nel 2023 Ford è stata la Casa più popolare in America, tornata al top dopo anni di recessione nel Terzo Millennio. Parallelamente Ford vuole puntare tanto sui SUV anche in Europa, e lo fa con la Ford Explorer EV pensata per il Vecchio Continente.

Nelle idee di Ford, infatti, questa nuova Explorer EV ha la stessa importanza ricoperta dalla Explorer del 1991, che cambiò per sempre la percezione del brand dell’Ovale in America. Dopo il primo Explorer, che ha cambiato per sempre Ford negli States, oggi vuole fare lo stesso in Europa con l’Explorer oggetto del test, possibile punto di svolta per il futuro del Marchio.

Lanciato nel 1990, infatti, il primo Explorer è considerato da tutti il primo crossover/SUV senza credenziali fuoristradistiche dal successo di vendite stratosferico negli Stati Uniti. Se alle nostre latitudini, il nome Explorer non dice molto, in USA è stato visto in oltre cinque generazioni, con la sesta serie di Ford Explorer che è arrivata anche in Europa in versione Plug-In Hybrid, mentre il nuovo Ford Explorer EV punta a rivoluzionare il mondo dell’auto. E’, infatti, il primo modello con l’Ovale sul cofano basato sulla piattaforma MEB del Gruppo Volkswagen.

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, autonomia e prezzi del nuovo Ford Explorer.

Motori e prezzi Ford Explorer EV

Il listino prezzi di Ford Explorer è in linea con i diretti rivali e con le cugine dotate di stessa piattaforma MEB come la Volkswagen ID.4, ma con prezzi inferiori alla più grande Skoda Enyaq. Qui troviamo due batterie, due trazioni e 4 livelli di potenza:

– alla base troviamo la Standar Range 52 kWh RWD 170 CV dal prezzo di partenza di 41.500 euro,
– salendo c’è l’Extended Range 79 kWh RWD 204 CV da 48.000 euro,
– poi la Extended Range 77kWh RWD 286 CV accreditata per oltre 600 km da 49.000 euro
– infine la Extended Range 79kWh AWD 340 CV da 52.500.

Gli allestimenti sono, due, l’Explorer e Explorer Premium, l’allestimento “base” Explorer, aperto per tutti e quattro i motori, di serie, propone cerchi in lega da 19 pollici, fari Full LED, quadro strumenti da 5,3 pollici digitale, sedile guida elettrico, clima bizona, Soundbar, sedile e volante riscaldato, ma anche il sistema infotainment SYNC Move da 15 pollici, la MegaConsole, il CoPilot 360° con anche cambio di corsia automatico e cinque modalità di guida.

Salendo di un gradino, ma non disponibile sulla 204 CV, troviamo la versione Premium +3.000 euro, che aggiunge cerchi in lega da 20″, fari Matrix LED adattivi e dinamici, sedili interamente in pelle Sensico, bagagliaio con piano di carico regolabile su più altezze e il portellone posteriore elettrico. Quindi, la più costosa delle Ford Explorer arriva a costare 55.500 euro

Due pacchetti, tanta garanzia e manutenzione ridotta

Due i Pacchetti disponibili: Driver Assistance Pack + 1.200 euro comprende camera 360°, Head-Up Display, Active Park Assist, Lance Centering, Hands Free Liftgate, mentre i Sedili Ergonomici AGR elettrici e con funzione massaggio sono offerti a 500 euro. Si può scegliere ancora pompa di calore 1.250 euro e tetto in vetro fisso a 1.000 euro.

L’esemplare oggetto del nostro test 77 kWh Extended Range 286 CV RWD con qualche optional arriva a costare in promozione 51.450 euro. Siamo quindi un gradino più in basso rispetto alla prima elettrica a marchio Ford, la Mustang Mach-e, che è anche più lunga di 24 cm.

Per dovere di cronaca il Ford Explorer EV viene costruito in Europa, nello storico stabilimento Ford di Colonia, per decenni, questo stabilimento è stato la casa della Fiesta, mentre la garanzia sulla batteria ad alta tensione è di 8 anni o 160.000 km e gli intervalli di manutenzione sono a 2 anni. Infine se vogliamo una linea più coupeggiante c’è la Ford Capri, che, nonostante il nome “esotico” condivide tanto con l’Exporer tranne le linee e la silhouette al posteriore.

Le concorrenti di Ford Explorer EV principali sono, ovviamente, le altre vetture su base MEB ovvero VW ID.4 e ID.5, Skoda Enyaq iV. Non possiamo dimenticare tra le concorrenti di Ford Explorer EV anche Hyundai Ioniq 5, KIA EV6, Polestar 2 e la particolare Citroen e-C4 X, le più costose e blasonate, Volvo EC40 Recharge e Mercedes-Benz EQA ed EQB, l’outsider cinese Aiways U5 nonché la Peugeot e-3008. La rivale principale, però, rimane ancora la connazionale Tesla Model Y.

Dimensioni e interni Ford Explorer: look dedicato e muscoloso, spazio da grande

Come dicevamo realizzato sulla base delle Volkswagen MEB, Ford Explorer EV ha dimensioni che lo inseriscono all’interno del segmento dei C-SUV, ma ha forme molto massicce e personali, che in alcuni dettagli rimandano alla parentela con la cugina tedesca ID.4, ma rispetto a quest’ultima ha un look più muscolare e “maschio”.

I designer Ford sono riusciti a reinterpretare le proporzioni imposte dalla piattaforma MEB con motore e trazione posteriore. Infatti, se le dimensioni di Ford Explorer non riescono a nascondere l’adozione della piattaforma teutonica, a livello stilistico i designer dell’Ovale sono riusciti a creare un crossover dallo stile personale e riuscito, che si distacca dalle linee tipiche delle altre auto realizzate su stesso pianale. Se infatti le “cugine” del Gruppo VAG hanno tutte un cofano relativamente corto, uno sbalzo anteriore davvero contenuto e un abitacolo lungo e voluminoso, Ford Explorer punta su un cofano lungo e massiccio, un parabrezza di dimensioni normali e un abitacolo generoso, ma non predominante nella vista laterale.

Lungo meno di 4,50 metri, Ford Explorer tradisce la parentela con le altre VW MEB dal passo, invariato rispetto a ID.4 con i suoi 2,77 metri. La larghezza è di circa 1,87 metri, mentre l’altezza 1,63 metri A livello di dimensioni, Ford Explorer EV si pone a metà tra il crossover compatto Puma, lungo 4,19 metri, e il più grande SUV medio Kuga, lungo invece 4,65 metri.

Partendo dal frontale, Ford Explorer EV fa a meno di calandre e mascherine stilizzate come abbiamo visto su Mustang Mach-e, puntando piuttosto su un frontale carenato ed elegante. I fari a L, ispirati alle nuove Ford d’Oltreoceano nel disegno, sono poi uniti da una banda nera lucida che ospita al suo interno il nome Explorer per esteso.

Convince poi la cura aerodinamica, con superfici levigate e la presenza della sola presa d’aria nella parte inferiore, adibita al raffreddamento del pacco batterie. Al centro del paraurti anteriore svetta l’Ovale Ford, mentre i passaruota sono dotati di una sottile banda in plastica grezza.

Lateralmente, invece, Ford Explorer EV lascia qualche indizio sulle sue origini “teutoniche”: il passo lungo, le grandi ruote posizionate agli angoli della carrozzeria con uno sbalzo anteriore e posteriore molto contenuto e il montante C molto imponente richiamano VW ID.4.

I designer Ford, però, hanno scelto soluzioni estetiche che convincono come il passaruota posteriore molto muscoloso, la linea dei finestrini ascendenti che si combina bene con il lunotto leggermente inclinato e una finitura in nero lucido che alleggerisce la vista laterale. Particolari le tre feritoie sul montante posteriore, mentre convincono poi anche le maniglie delle portiere di tipo tradizionale, contrapposte anche a quelle a dir poco originali della Ford Mustang Mach-e.

In coda, invece, Ford Explorer EV riprende le dimensioni contenute del lunotto posteriore da ID.4 e Q4 e-tron, e anche il paraurti posteriore molto pronunciato è sintomo del progetto comune. Ford però ha scelto di alleggerire la coda con un fascione in plastica nera con un vistoso inserto grigio satinato, presente anche all’anteriore e che alleggerisce molto la vista posteriore e, nel complesso, regala un look più mascolino al crossover americano. Anche qui, i bei fari full LED di dimensioni contenute sono uniti da una fascia in nero lucido, dove troviamo ancora una volta il lettering Explorer, anch’esso nero, incastonato al suo interno.

Interni tecnologici, originali e spaziosi

Gli interni di Ford Explorer EV riescono a fare propri i punti di forza della piattaforma MEB come spazio a bordo e luminosità eliminando alcuni dei lati più criticati come comandi touch e infotainment. Non male la la qualità dei materiali, anche se non eccelsa, a livello di impostazione e tecnologia gli interni di Ford Explorer EV sono ben caratterizzati, e sfruttano alcuni dei grandi punti di forza degli ultimi progetti della Casa dell’Ovale.

Al centro della plancia spicca il sistema di infotainment SYNC 4 in versione da 14,6” pollici. Il display verticale integra al suo interno i comandi per il climatizzatore automatico e ovviamente ospita Apple CarPlay e Android Auto di serie e dotati di tecnologia wireless. Non esente da difetti, come l’impossibilità di togliere la destinazione dal navigatore se impostato in modalità full screen. Ma per la prima volta, si offre uno schermo denominato SYNC Move: esso è infatti inclinabile di 30 gradi a piacimento del conducente, e non solo.

Sebbene infatti alla base del tunnel troviamo due pratici supporti per la ricarica wireless del cellulare, infatti, lo schermo può alzarsi e rivelare un portaoggetti segreto, il My Private Locker: un piccolo vano dove possono essere riposti gli oggetti preziosi. Non mancano poi l’illuminazione Lounge con dieci colorazioni e un’originale Soundbar posizionata in cima alla plancia.

Gli spazi disponibili per gli oggetti sono un grande punto di forza degli interni di Ford Explorer. Grazie all’ottima sfruttabilità degli spazi offerta dalla piattaforma MEB, Explorer EV offre un’enorme MegaConsole, un vano portaoggetti di ben 17 litri nascosto sotto la consolle centrale, abbastanza grande per alloggiare un PC portatile, oltre all’utile frangivetro di emergenza. A livello di comandi e funzionalità, gli interni di Ford Explorer EV puntano su un volante è inedito e dotato di comandi soft touch sulle razze, ma non capacitivi, mentre la leva del cambio è integrata in uno dei devioluci e non a lato del quadro strumenti.

Scomodi i soli due tasti per i quattro alzavetro, con un bottone touch “rear” che comanda i vetri dietro se premuto. Stupiscono alcuni comandi defrost e sbrinatore doppi: li troviamo sia sul display nella pagina dedicata al clima, che sulla plancetta fisica comdando luci a sinistra del piantone. 

Il quadro strumenti digitale, invece, è lo stesso visto, piccolo e poco configurabile di Volkswagen ID.4, con una diagonale di 5,3 pollici. L’idea è di proiettare solo le informazioni fondamentali alla guida e nient’altro. A livello di spazio e abitabilità, invece, gli interni di Ford Explorer EV riprendono tutti i punti di forza delle MEB.

Nel posteriore è molto comoda anche in cinque a bordo, con un posto centrale però parecchio duro. Come sulle native bev il tunnel non presente e lo spazio per i passeggeri posteriori è infatti a livello di una vettura di categoria superiore, e grazie a superfici vetrate generose e all’enorme tetto panoramico optional è possibile avere un abitacolo luminoso e spazioso.

Concludendo con le dimensioni di Ford Explorer EV, il bagagliaio è piuttosto generoso. La capacità minima del vano con i cinque posti in posizione è di 450 litri, espandibili a 1.422 con i sedili reclinati. Come per le altre vetture realizzate su base MEB, Ford Explorer EV è priva di un pratico bagagliaio anteriore frunk, comodo sulle elettriche per alloggiare i cavi di ricarica, magari sporchi o bagnati.

Alla guida di Ford Explorer Extended Range RWD: spinta eccellente e gran stradista, ma lo sterzo non convince del tutto

Questa base meccanica MEB, si è fatta apprezzare per un’eccellente sfruttamento degli spazi e per l’ottima agilità grazie all’impostazione a motore e trazione posteriore. Grazie all’assenza di organi meccanici, infatti, le versioni a trazione posteriore sono dotate di raggi di sterzata davvero contenuti, leggermente più ampi solo nelle versioni con doppio motore e trazione integrale.

Le potenze oscillano tra i 170 e i 340 CV, con due tagli di batterie, 58 e 77/79 kWh. Noi abbiamo in prova la Ford Explorer Extended Range RWD 77 kWh e 602 km di autonomia. La potenza è di 210 kW / 286 CV mentre la coppia di 545 Nm. Ciò garantisce una progressione più pronta del previsto con uno scatto ottimo ai semafori, la velocità massima di 180 km/h, limitati elettronicamente e uno scatto 0-100 km/h di 6,4 secondi.

La spinta è bella gagliarda, nonostante i 2.090 Kg di massa complessiva, che però si fanno sentire in curva. La trazione posteriore assicura una notevole motricità, mentre la posizione della batteria tra i due assi nel punto più basso dell’auto ottimizza la distribuzione dei pesi e abbassa il baricentro. Così, indipendentemente dalla configurazione della trazione, la massa della Explorer grava sugli assi sempre nella proporzione 50:50.

Buona la capacità delle batterie di 82 kWh nominali (77 effettivi): l’autonomia dichiarata è di circa 602 km – il consumo elettrico è dichiarato di 13.9 kWh/100km. Il che assicura fino a 500 km di autonomia reali, su un percorso misto. Sicuramente meno, ma più che sufficienti in autostrada, dove i consumi si alzano parecchio.

E per ricaricare? Chi ha la possibilità di caricare a casa è avvantaggiato a livello di costi, ma una comune presa domestica (2,3 kW) vi richiederà circa 35 ore per accumulare il pieno, tempo che si riduce a 10 ore con una wallbox domestica da 7,8 kW.

La Ford Explorer accetta fino a 11 kW in alternata e fino 135 kW in DC dove i tempi si abbassano in circa un’ora per una carica pressoché completa, ma che consente una ricarica dal 10 all’80% in 26 minuti.

Muovendosi tra le curve, se è vero che da decenni, infatti, in Ford riescono a rendere piacevoli e divertenti da guidare tutte le auto della gamma grazie a comandi sterzo precisi e comunicativi e ad una felice taratura di telaio, assetto e sospensioni, qui la Ford Explorer patisce troppo una parentela con VW, infatti, non è una delle vetture più prestanti da guidare. Spieghiamo: partiamo da una seduta di guida con triangolazione non ottimale e sedile poco profilato e molto corto in lunghezza, senza nasello allungabile per un supporto alle cosce.

Una volta in marcia poi l’anteriore è molto reattivo, troppo, con un feeling allo sterzo che non piace: troppo sensibile e che necessita di troppe correzioni Insomma la Ford Explorer EV conta sull’agilità e la manovrabilità tipica della piattaforma MEB, che è fin troppo accentuata. Avremmo preferito uno sterzo meno nervoso e più vuoto al centro, per evitare sempre di correggere la traiettoria, specie in autostrada. Invece ottimo il diametro di sterzata davvero contenuto 9,70 m la fa girare in un fazzoletto. E pertanto in città non si ha mai un problema a manovrare, anche grazie a sensori e telecamere.

Insomma parliamo di un’auto più comoda e passista che un suv sportivo, pertanto ci stupisce un’elevata rumorosità autostradale, la maggior parte dovuto al rotolamento che oltre i 100 km/h invade l’abitacolo. Non male invece il confort di marcia su buche e dossi proninciati.

Sistemi adas evoluti e guida in pieno relax

Per quanto riguarda la rigenerazione, la modalità B, sempre selezionabile dalla manopola dietro il volante, non restituisce una guida “One pedal” come ormai si usa avere alla guida di un’elettrica.  I freni della assicurano prestazioni ottimali: i dischi anteriori delle versioni dotate della batteria da 77 kWh di capacità netta hanno un diametro di 358 millimetri

 I freni posteriori sono a tamburo, con parti d’attrito progettate per durare l’intera vita dell’auto: questa configurazione elimina il rischio di corrosione e la dispersione del particolato. Inoltre, questi freni vengono azionati molto di rado nella guida quotidiana, in quanto gran parte della decelerazione è operata dal motore elettrico, che nel processo recupera così energia. Migliorabile, invece, la risposta del pedale: il comando è un po’ “spugnoso”.

Sebbene le auto a trazione posteriore tendano di base al sovrasterzo, l’ESC assicura che le ruote posteriori della Ford Explorer abbiano una tenuta stabile in ogni situazione, sia essa la piena accelerazione, la percorrenza veloce in curva o la decelerazione con recupero di energia in frenata. Ricca la dotazione di assistenti alla guida, i più avanzati mai visti su una Ford.

Oltre alla guida autonoma di Livello 2 con Cruise Control Adattivo, frenata automatica d’emergenza e sensore per l’angolo cieco, infatti, Ford Explorer nel sistema CoPilot 360 integra anche un sistema di cambio di corsia assistito, un assistente all’uscita dai parcheggi e anche il Cross-Trafic Alert con frenata attiva. Per ottenere questo risultato, Ford Explorer EV è dotato di 12 sensori a ultrasuoni, 5 telecamere e 3 radar per un monitoraggio a 360 gradi della vettura.

Concludendo Ford ha potuto sfruttare l’apprezzata piattaforma modulare MEB del Gruppo Volkswagen, attorno alla quale ha creato un look squadrato e personale, in pieno stile Ford. Su una base meccanica di livello decisamente alto come la MEB, Ford ha implementato alcuni dei suoi punti di forza come il sistema di infotainment SYNC 4, incastonato un abitacolo razionale ma non povero o semplificato. Nonostante una guida più votata al relax che alla piacevolezza su Ford Explorer troviamo tanto spazio a bordo per cose e persone in soli 4,5 metri.

Prova in anteprima Subaru Forester 2025: è un vero SUV, su strada e in offroad

sustainera

Stellantis SUSTAINera: i traguardi dopo un anno di attività