Nella qualifica del Gran Premio d’Europa Hamilton tocca il muro e rompe la sospensione, fermando il Q3 a due minuti dalla fine e regalando un finale emozionante.
Nico Rosberg in pole position, secondo un fantastico Perez su Force India che sarà penalizzato di 5 posizioni; Ricciardo terzo con tempo al millesimo uguale a Vettel. Malissimo la Ferrari che paga distacchi abissali.
Nella qualifica che doveva essere di Hamilton a conquistare la pole è invece Rosberg, con il pilota inglese che si autoelimina commettendo un errore causato forse dall’eccessiva sicurezza.
In una delle giornate peggiori in termini di ritardo dalle Mercedes in qualifica, 1.208 secondi il distacco dalla pole position di Nico, la Ferrari limita i danni conquistando la seconda fila con Vettel che scatterà terzo. Da ringraziare è l’errore di Hamilton che alla curva 11 rompe la sospensione, fermando la sua macchina in mezzo alla pista. Il Q3 viene sospeso con bandiera rossa e la sessione sospesa ad appena due minuti dalla fine. Ne risulta una corsa al tempo alla riapertura della pista con le vetture in fila indiana in lotta fra loro come se fossero in gara per guadagnarsi strada libera ed evitare la bandiera a scacchi.
Nell’unico giro disponibile la lotta per il terzo posto è serrata. Rosberg, tranquillamente fermo ai box, osserva i suoi colleghi giocarsi la prima fila sul filo dei millesimi. E’ proprio una questione di millesimi (talmente minima da essere nulla) che nega alla Ferrari la prima fila. Ricciardo e Vettel girano con tempo identico e da regolamento è l’australiano a stare davanti avendolo fatto registrare prima. Delusione amara perchè fino a pochi secondi dalla bandiera a scacchi la terza posizione era nelle mani del pilota tedesco.
In prima fila partiranno dunque Rosberg (che non fa il giro perfetto a causa di una toccatina al muro) e Ricciardo; Perez, grandioso secondo con la Force India motorizzata Mercedes e velocissima, sarà retrocesso di 5 posizioni per la sostituzione del cambio operata prima delle qualifiche. Accanto a Vettel scatterà accanto a Raikkonen, dietro le due Williams e solo decimo partirà Hamilton accanto a Max Verstappen.
La Ferrari paga scelte sbagliate di assetto e problemi ormai ricorrenti di carenza di grip e trazione. Le temperature altalenanti di questi giorni (caldo ieri, più fresco oggi, di nuovo molto caldo domani) rendono il rebus gomme quantomai difficile da risolvere, uno scenario che è proprio il peggiore auspicabile per la squadra.
Come ripetuto da tutti i piloti la gara sarà imprevedibile; non ci sono dati vecchi a cui affidarsi per programmare la gara, che sicuramente sarà condizionata da una o più safety car e probabilmente anche da bandier rosse. In questo caso i distacchi di oggi (ridotti da ieri ma comunque abissali) dalla Mercedes potranno essere annullati facilmente. Con una gara così pazza sulla carta la porta dell’ottimismo non deve certo essere chiusa. La Ferrari ha puntato su un pacchetto più carico per garantirsi maggiore grip nella parte guidata del circuito ma inevitabilmente paga in termini di velocità in rettilineo. Bottas il più veloce di giornata segna 366 km/h, mentre non supera i 342 Vettel, collocandosi nelle parti basse della classifica, e con un rettilineo così lungo la differenza è molto pesante.
Impossibile azzardare peraltro una strategia per la gara, data la mancanza assoluta di dati, e l’incombenza di variabili grosse come incidenti e safety car. Sulla carta l’approccio più veloce pare essere la sosta singola, allungando il più possibile lo stint iniziale per passare poi alle soft per il prosieguo della gara. Vincerà chi saprà interpretare al meglio le situazioni che si verranno a creare e sarà rapido ed astuto a cambiare strategia al volo.
Difficile fare una previsione dunque, ma Mercedes è apparsa superiore a tutti gli altri in maniera imbarazzante, e monopolizzerà la gara, con Hamilton che scattando dalle retrovie recupererà senza problemi e potrebbe giocarsi la vittoria.
L’appuntamento è per domani alle 15 italiane per una delle gare più imprevedibili del recente passato. Seguiteci per le nostre analisi e con il nostro inviato in pista Stefano De Nicolò