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Draghi: “Le centrali a carbone potrebbero essere riaperte”

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Il Governo italiano è al lavoro per gestire al meglio una possibile crisi energetica. A Palazzo Chigi si lavora per non trovarsi impreparati, magari ipotizzando nuove regole, riduzioni ed aumentare le forniture alternative.

Si punta sul gas naturale liquefatto proveniente dagli Stati Uniti d’America sfruttando i maggiori rifornimenti promessi da Biden. A farlo presente è stato il Capo del Governo Mario Draghi quest’oggi a Montecitorio, il quale non ha escluso la riapertura delle centrali a carbone per colmare delle mancanze nell’immediato e tamponare l’emergenza. Verrà calmierato anche il prezzo dell’energia.

Le parole del premier Draghi

Nell’informativa odierna alla Camera dei Deputati sul conflitto tra Russia ed Ucraina, il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha detto: “Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato. Il Governo è pronto ad intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario. Voglio ringraziare il Ministro Cingolani per il lavoro che svolge quotidianamente su questo tema così importante per il nostro futuro. Ho parlato del gas, ma la risposta più valida nel lungo periodo sta nel procedere spediti, come stiamo facendo, nella direzione di un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili, anche e soprattutto con una maggiore semplificazione delle procedure per l’installazione degli impianti. Ma il gas resta essenziale come combustibile di transizione. Dobbiamo rafforzare il corridoio sud, migliorare la nostra capacità di rigassificazione e aumentare la produzione nazionale a scapito delle importazioni. Perché il gas prodotto nel proprio Paese è più gestibile e può essere meno caro”.

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