Come tutti gli italiani sanno, ieri sera Giuseppe Conte si è collegato sugli schermi, i diretta nazionale, per evidenziare i dettagli del DPCM 4 novembre, con le ormai note regioni divise per grado di contagi tra gialle, arancioni e rosse. Visto il recente precedente, noi appassionati di auto ci siamo chiesti: anche nelle regioni più a rischio, oltre alla possibilità di spostarsi, rimarranno aperte le concessionarie a differenza di quanto accaduto tra febbraio, marzo e aprile scorso?
La risposta si ritrova in pochi click scorrendo sulle pagine del nuovo DCPM 4 novembre, consultabile sulla Gazzetta Ufficiale. Bisogna poi cliccare sull’art.3 e successivamente sull’allegato 23, dove è descritta la lista delle attività, tutte legate al commercio al dettaglio, che potranno rimanere aperte in queste settimane. Così come rimangono aperti supermercati, farmacie ed edicole, viene specificato che rimane libero il “Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori“.
Stesso discorso, e non poteva essere altrimenti, per il commercio al dettaglio di carburante. Sembrano invece escluse le officine di riparazioni, si pensa per motivi legati al distanziamento sociale. Vero è che, circolando le macchine, chi le può riparare se si rompono?
La situazione è quella sotto gli occhi di tutti: il precedente DPCM 25 ottobre avrebbe dovuto avere valenza fino agli ultimi giorni di novembre, e così non è stato. Ora il nuovo DPCM. Se la situazione rimarrà quanto meno stabile, verrà scongiurata l’ipotesi di un lockdown totale e quindi di situazioni ben peggiori che non potranno non avere più effetti sulla filiera automotive.
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