Se molti automobilisti hanno storto il naso vedendo le poche novità riguardo al tema automotive nel nuovo Decreto Rilancio del 13 maggio, entrato ufficialmente in Gazzetta, anche se va oggettivamente ammesso che un passo è stato fatto, e ve lo abbiamo spiegato qui nel dettaglio.
Tra le righe del Decreto Rilancio, però, sono anche state stanziate varie risorse destinate alla filiera automotive (art. 49) e 20 milioni dei 55 miliardi previsti finiranno, come recita il testo, per la..”creazione di un polo di eccellenza per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore automotive nell’area di crisi industriale complessa di Torino“.
20 milioni dei 100 previsti per riconvertire l’area industriale di Mirafiori (nell’attuale area concessa agli spazi del Politecnico di Torino su Corso Settembrini) e farne un’area di eccellenza che risponderebbe al nome, anticipato da Repubblica sull’edizione odierna, di Torino Manifacturing Center.
Sempre l’art. 49 del Decreto Rilancio recita: “Nell’ambito del programma green new deal e del Piano Transizione 4.0, al fine di favorire i processi di transizione ecologica nei settori della mobilita’ sostenibile pubblica e privata e la competitivita’ dell’industria dell’automotive“.
Torino Manifacturing Center: la capitale dell’auto si evolve
Con l’annuncio, dato oggi, della creazione di un nuovo hub V2G nato dalla collaborazione tra FCA ed ENGIE Eps, Torino sta cambiando volto ed è pronta ad accogliere il futuro della mobilità dopo esserne stata capitale per decenni.
Sul sito IndustriaItaliana.it, non si è fatta attendere la risposta di Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino: “Questa prima rata di 20 milioni costituisce un importante passo per l’avvio e la realizzazione di un polo internazionale specializzato nell’automotive e un riconoscimento rilevante per il nostro territorio, di cui viene compreso il fondamentale ruolo di trasformazione tecnologica in un settore di storica vocazione della nostra Città. Le risorse stanziate dal Governo, messe a sistema con quelle regionali, possono avere un effetto moltiplicatore per la nostra crescita, basato sulle nuove tecnologie e sulla formazione, che sono i due pilastri su cui costruire un percorso virtuoso coinvolgendo grandi e piccole imprese“