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Decreto fuoristrada: è vero che viene bandito l’off-road? No, facciamo chiarezza

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il primo di dicembre, il cosiddetto Decreto fuoristrada colpisce gli amanti dell’off-road a due e quattro ruote. In queste ore gli animi si sono notevolmente scaldati, con gli appassionati del fuoristrada che sono sull’orlo della rivolta. Ma è vero che bandisce l’utilizzo delle strade sterrate? Proviamo a fare chiarezza sull’argomento, anche dopo le lamentele di ANCMA e FMI.

Nel testo del Decreto fuoristrada, a pagina 32 della Gazzetta Ufficiale, si legge che: “Indipendentemente dal titolo di proprietà, la viabilità forestale e silvo-pastorale e le opere connesse come definite al successivo art. 3 sono vietate al transito ordinario e non sono soggette alle disposizioni discendenti dagli articoli 1 e 2 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. Le regioni disciplinano le modalità di utilizzo, gestione e fruizione tenendo conto delle necessità correlate all’attività di gestione silvo-pastorale e alla tutela ambientale e paesaggistica.” In poche parole, si vieta il transito ordinario, che comprende, quindi, quello libero di moto o auto sulle strade forestali, boschive e pastorali. La verità è che queste strade sono già soggette a divieti nella grande parte dei casi e questo decreto le regolarizza a livello nazionale. Oltretutto, da quel che si intende dal testo, l’applicazione viene comunque lasciata agli enti regionali e comunali, che possono decidere la “liberazione” o la “chiusura” di tali percorsi, per cui non è tutto perduto.

Sicuramente vanno chiariti alcuni aspetti e questi sono solo alcuni: quali veicoli avranno il bando dalla viabilità ordinaria (anche le biciclette?), quali sanzioni sono previste? La regola vale solo per le strade inferiori ai 2,5 metri di larghezza? Quindi effettivamente la regola penalizza molto di più il settore moto di quello auto?

Tutto questo per dire che il fuoristrada non viene bloccato e “criminalizzato”. Le strade sterrate (strade comunali e vicinali) sono tutt’oggi percorribili, senza considerare il fatto che le grandi strade percorse da molti amanti dell’off-road (alcune delle quali anche a pagamento) rimangono e rimarranno tranquillamente percorribili. Sicuramente, dove c’erano situazioni di ambiguità e poca chiarezza sulla possibilità di percorrere la strada, adesso non ci sarà più e questo porterà a una notevole riduzione delle possibilità di percorrenza di strade off-road. Insomma, meno spazio per l’avventura e l’esplorazione. Una regolamentazione, però, serviva per questo tipo di percorsi, che in molti casi erano “zone grigie” delle quali si poteva approfittare, ma probabilmente il testo dovrebbe essere scritto in maniera migliore ed essere più chiaro.

Il 16 dicembre questa nuova norma diventa legge, a meno che le proteste e le petizioni non sortiscano l’effetto voluto o quantomeno prevedano modifiche e/o chiarimenti.

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