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DDL Concorrenza: cosa cambia per RC auto e colonnine di ricarica

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Un DDL chiesto da Draghi e molto atteso dall’Unione Europea, è il DDL Concorrenza ed è in queste ore sul tavolo del Consiglio dei Ministri prima di passare in votazione. Negli ultimi giorni a tener banco in Italia, soprattutto sotto l’aspetto economico e politico, è la legge sulla Concorrenza 2021. Su tale norma il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi sta lavorando da tempo, ma adesso manca davvero poco all’attuazione. Diversi, anzi, innumerevoli sono i settori d’interesse della legge, ce ne sono un paio che interessano principalmente gli automobilisti italiani: le RC Auto e le colonnine di ricarica per le auto elettrificate. Cosa cambierà appena il DDL Concorrenza diventerà effettivamente una legge?

DDL Concorrenza: le novità per le RC Auto

Partendo dalle RC Auto, la bozza prevede che anche le compagnie assicurative con sede legale in altri Stati membri dell’Unione Europea siano obbligate ad aderire alla procedura di risarcimento diretto per la responsabilità civile auto. Una modifica al codice delle assicurazioni private, al fine di livellare il tariffario eliminando un potenziale trattamento discriminatorio a danno delle imprese italiane rispetto alle imprese con sede legale in altri Stati membri. Un’azione che quindi garantirebbe una sorta di concorrenza perfetta e leale.

DDL Concorrenza: le novità per le colonnine

Per quel che concerne invece le colonnine di ricarica per le auto elettrificate, la norma prevede che le società che impiantano tali sistemi di ricarica per auto elettriche siano incoraggiate ad operare, in quanto potranno contare sull’aiuto dello Stato o degli enti locali che garantiranno loro procedure competitive, trasparenti e non discriminatorie per l’installazione.

Nello specifico è l’articolo 10 della legge che va a modificare l’articolo 1, comma 697, ultimo periodo, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 che recita: “Al fine di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nell’ambito dei trasporti e facilitare la diffusione della mobilità elettrica non solo nell’ambito urbano, i concessionari autostradali provvedono a dotare le tratte di propria competenza di punti di ricarica di potenza elevata, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera e), numero 2), del decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, garantendo che le infrastrutture messe a disposizione consentano agli utilizzatori tempi di attesa per l’accesso al servizio non superiori a quelli offerti agli utilizzatori di veicoli a combustione interna. I concessionari autostradali, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, provvedono a pubblicare le caratteristiche tecniche minime delle soluzioni per la ricarica di veicoli elettrici da installare sulle tratte di propria competenza e, nel caso in cui entro centottanta giorni non provvedano a dotarsi di un numero adeguato di punti di ricarica, consentono a chiunque ne faccia richiesta di candidarsi all’installazione delle suddette infrastrutture all’interno delle tratte di propria competenza. In tali casi il concessionario è tenuto a pubblicare, entro trenta giorni dalla ricezione della richiesta, una manifestazione di interesse volta a selezionare l’operatore sulla base delle caratteristiche tecniche della soluzione proposta, delle condizioni commerciali che valorizzino l’efficienza, la qualità e la varietà dei servizi nonché dei modelli contrattuali idonei ad assicurare la competitività dell’offerta in termini di qualità e disponibilità dei servizi”.

Adesso l’obiettivo del Governo Draghi è di mandarla in Gazzetta Ufficiale entro il 7 novembre 2021. Ci sono margini di riuscita, soprattutto dopo la schiarita di ieri avvenuta in una rapida riunione della cabina di regia governativa che ha sgombrato il campo dalle ultime incomprensioni.

Autore: Angelo Petrucci

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