Citroen Type 350: spazio, modularità e comfort per il furgone francese che ha avuto una lunga progettazione per vivere una “vita” piuttosto breve sul mercato.
Nuove necessità, nuovi furgoni
Citroen Type 350 non si perde nei vecchi libri di storia, ma si inserisce in un periodo movimentato e di forti modelli all’avanguardia, partendo dal Secondo Dopoguerra.
Facciamo un passo indietro. André Citroen ha iniziato la sua produzione di veicoli commerciali nel 1919, anno in cui ha avviato la sua attività.
Passa il tempo ed emergono nuove necessità sui futuri furgoni e camion. In primo piano passano le questioni legate al carico e alla durevolezza. Serviva progettare nuovi veicoli commerciali con migliorie sul pianale e sulla sicurezza.
Arriva così il TUB (Traction Utilitaire Basse), sintesi di esperienze e competenze acquisite con la Traction Avant e altri progetti in corso d’opera.
Il design era stato progettato da Flaminio Bertoni, lo stesso che porterà la firma sul disegno di Citroen Type 350. Belfagor e i suoi numerosi derivati sono stati tra i modelli meno conosciuti e ricordati di Bertoni.
Il progetto Citroen Type 350: da Lefebvre a Bertoni
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale la sezione del Bureau d’Études dedicata ai veicoli commerciali lavorava al rinnovamento dei modelli 45, 47 e 55. Derivavano più o meno da progetti d’anteguerra e richiedevano una sostituzione.
Il progetto non era prioritario, dato che i mezzi esistenti rappresentavano ancora l’avanguardia. Tuttavia si sviluppò nel tempo coinvolgendo le figure di punta Citroen, come ad esempio Paul Magès.
Magès si occupò della frenatura e della sospensione, mutuando la prima dalla DS19 e adeguando la seconda alle necessità di resistenza, capacità di carico e tenuta di strada dei veicoli commerciali.
Inizialmente il progetto era diretto da André Lefebvre. Successivamente Forceau, Franchiset e Dargent continuarono lo studio. Infine lo stesso Flaminio Bertoni si occupò dello stile generale del veicolo, impiegando molte componenti da lui disegnate per DS ed AMI6.
Citroen Type 350 alias Belfagor
Le novità più importanti su Citroen Type 350 erano a livello strutturale: due tipi di cabina spaziosi e confortevoli e buona insonorizzazione.
Citroen Type 350 aveva una cabina sospesa su supporti elastici, che filtravano le vibrazioni provenienti dal telaio. La cabina era facilmente smontabile per accedere agli organi meccanici e disponeva di una grande superficie vetrata.
La vetrata principale è elemento caratterizzante, completata da due ulteriori sezioni vetrate, incorporate nella carrozzeria subito sopra ai fari principali.
Questi elementi determinarono il soprannome di Citroen Type 350 e i suoi derivati: Belfagor (Belphégor). Somigliava alla maschera del fantasma protagonista della serie TV dell’epoca “Belfagor il Fantasma del Louvre“.
Un altro punto forte del veicolo è la modularità: ai due modelli iniziali (350 e 600) s’affiancherà nel giro di due anni un’intera famiglia di veicoli Citroen: il 370, 450, 600, 700, 800 e le varianti “motrice” per autoarticolati.
Citroen Type 350 ha continuato la sua eredità di furgone con molti altri carrozzati: autocompattatori, camion cassonati, autopompe, gru, trasporto animali, cisterne e autobus fino a sessanta posti.
Citroen Type 350 nelle vesti di camion antincendio
Citroen Type 350 nella versione camion antincendio era dotato di un motore 82 CV, una velocità massima di 70 km/h e una sirena sul tetto.
Per estinguere gli incendi, furono installati una scala estensibile, tubi in acciaio e serbatoi d’acqua con una capacità fino a 3.500 litri. Robusto, di facile manutenzione e confortevole. Sedili regolabili in altezza, riscaldamento e tre alette parasole.
Citroen Type 350 è stato proposto con motore a benzina e diesel, comprese le motopompe e carichi massimi da 3.500 a 8.000 kg. In totale erano possibili più di 140 combinazioni.
Belfagor lascia il passo alla serie K
Citroen ha prodotto il Belfagor tra il 1965 e il 1972 per un totale di quasi 11.000 unità immatricolate. Nel 1969 l’acquisto di Berliet portò alla nascita della serie K.
La stessa serie K rimpiazzò gradualmente i Belfagor a partire dal 1970. La “maschera” francese dei veicoli commerciali esce teatralmente di scena dopo un lungo periodo di progettazione e un breve ma intenso intervallo di produzione.
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