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Charles Leclerc: “Non siamo abbastanza forti, e basta”

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Assume i contorni di una sentenza senza possibilità di appello la frase pronunciata, a caldo, da Charles Leclerc, appena smessa la tuta e con il microfono della brava Mara Sangiorgio (Sky Sport) sotto il naso.

Credo che questo risultato sia l’immagine degli ultimi fine settimana di gara. Non siamo abbastanza forti, e basta. Che sia dal punto di vista del motore o da quello aerodinamico. E’ un pacchetto generale, soprattutto su una pista come Barcellona, che mostra che non siamo forti abbastanza. Dobbiamo lavorare su questo“. Ripetiamo, fuori dalle dichiarazioni di circostanza, con la mente fredda, appare chiaro che la Ferrari vista a Barcellona è l’ombra di sè stessa.

Proprio il monegasco, in una disanima che sa di condanna, ha evidenziato tutti i problemi del “pacchetto” SF1000 su una pista che, storicamente, mette in luce i difetti (e i pregi, quando ci sono, chiedere a Mercedes) di una monoposto di F1, grazie ai suoi curvoni veloci dove specialmente l’aerodinamica la fa da padrone.

Non basta di certo il 7° posto di Vettel a salvare la truppa (anche se il tedesco è parso sicuramente più combattivo rispetto alla stessa persona che ha corso a Silverstone) ma, anche sul lato della macchina n.5, si è sfiorato il comico quando a Vettel hanno proposto di tenere le medie fino alla fine, e lui, con ironia, ha risposto per le rime (qui il video).

Insomma, per riassumere, problemi tecnici, black out improvvisi e prestazione che non arriva. Leclerc, poi, ha rischiato di incorrere in una penalità per essersi slacciato le cinture, visto che pensava di ritirarsi e tornare ai piedi ai box quando la SF1000 si è spenta. In questo video si sente infatti il pilota lamentarsi proprio di questo e, una volta giunto ai box, si spiega così il lavoro dei suoi uomini attorno all’abitacolo, ma non c’è stato nulla da fare.

Leclerc ha poi dichiarato: “Considerando che la macchina sembrava non riaccendersi, mi sono sganciato le cinture di sicurezza, purtroppo però poi la macchina si è riaccesa, ma io ero già 20esimo. Un peccato, però è così“.



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