Sfrecciare a oltre 300 km/h su un’autostrada svizzera non è solo pericoloso: può costare la libertà. È quanto ha imparato a proprie spese un giovane automobilista elvetico, recentemente condannato a una pena di otto mesi di reclusione (seppur in forma attenuata) per un folle e documentato eccesso di velocità.
La vicenda ha dell’incredibile e inizia in un luogo che poco ha a che vedere con l’automobilismo: un casino, dove il protagonista vince 10.000 franchi. Invece di investirli o metterli da parte, decide di realizzare un sogno a lungo accarezzato: guidare auto sportive. Non potendone acquistare una, opta per una soluzione più immediata: il noleggio.
L’inseguimento della velocità…e dei follower
Ma non si è limitato a guidarle. Il giovane, appassionato di motori e videomaker dilettante, ha deciso di filmare le sue imprese a bordo di bolidi lanciati a 303 km/h su strade pubbliche. I video sono finiti sui social, dove la ricerca di visualizzazioni ha avuto un prezzo altissimo.
Davanti ai giudici, ha cercato di ridimensionare i fatti:
“Come tanti ragazzi, sono appassionato di auto sportive. Non ho mai potuto permettermene una. Il mio obiettivo non era violare il codice della strada, ma vivere un’emozione che non ho mai potuto permettermi.”
Parole che però non sono bastate ad ammorbidire una sentenza severa, ma esemplare.
La sentenza: carcere, ma con una “via di uscita”
Il tribunale ha infatti condannato l’automobilista a otto mesi di prigione in regime di semi-detenzione, 28 mesi con sospensione condizionale e una multa da 1.000 franchi, oltre a 10.000 franchi di spese legali. La semi-detenzione gli permetterà di lavorare di giorno e tornare in carcere la notte e nei weekend, ma resta una punizione che segna un precedente importante.