In un anno sono state rubate quasi 1.600 auto a noleggio a breve termine, più di 4 ogni giorno, causando un danno d’immagine all’Italia e un danno economico agli operatori del settore che supera i 10 milioni di euro.
I dati sono stati elaborati da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità (auto a noleggio a lungo termine, rent-a-car, car sharing, fleet management e servizi di infomobilità e assistenza nell’automotive) e, dopo quattro anni di costante diminuzione, nel 2018 gli episodi criminali hanno ripreso a colpire pesantemente bilanci e operatività.
Il furto dell’auto a noleggio ha, infatti, come immediata conseguenza, non solo la perdita economica pari al valore del bene sottratto, ma anche il mancato ricavo derivante dall’impossibilità di noleggiarlo almeno fino a quando il mezzo rubato non viene rimpiazzato in flotta, oltre alla generazione di costi e alla perdita di tempo dovuta alle necessarie pratiche amministrative e burocratiche necessarie.
Evidente anche il danno d’immagine per il Paese, con turisti che in vacanza vengono spesso derubati anche dei bagagli lasciati nell’auto e vedono la propria permanenza nel Belpaese rovinata da un fenomeno che solo in Italia raggiuge picchi così elevati.
Nel 2018 gli operatori di noleggio hanno subito 1.594 furti di veicoli contro i 1.173 del 2017 (+36%). Ogni giorno più di 4 auto a noleggio a breve termine vengono rubate. Questo fenomeno si concentra principalmente in alcune aree: Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia sono “teatro” del 90% degli episodi.
I grandi operatori multinazionali e nazionali del noleggio a breve termine stanno da tempo effettuando valutazioni sulla effettiva redditività della permanenza, considerando che i furti avvenuti nel 2018 hanno generato infatti un danno per gli operatori pari a 10,2 milioni di euro contro i 7,8 del 2017, un incremento del 32% in soli 12 mesi.
La buona notizia è che, al contempo, vi è stata una decisa crescita del tasso di recupero dei veicoli rubati, passato dal 46% del 2017 al 49% del 2018 (la media automotive nazionale è del 43%), ma che solo 6 anni fa era fermo al 18%. Grazie agli investimenti sulle dotazioni telematiche a bordo dei veicoli (satellitari e radio-frequenza), oggi gran parte dei recuperi avviene nelle 48 ore successive al furto, trascorse le quali le possibilità di rientrare in possesso del bene si riducono notevolmente.