Rémi Taffin, Direttore Prestazioni in Pista di Renault Sport F1, commenta il circuito di Barcellona in vista del prossimo impegno di Renault nel GP di Spagna.
“Il circuito catalano, lungo 4.655 metri, è un tracciato dove le sollecitazioni aerodinamiche e al motore sono medie. È spesso utilizzato come circuito di prova, attualmente anche per il nostro processo di convalida motori, in quanto riunisce molte delle caratteristiche degli altri tracciati presenti nel calendario. Nonostante il 55% del percorso venga affrontato alla massima accelerazione sono presenti, sopratutto nel settore 3, curve che devono essere condotte a velocità medio-bassa impegnando il motore RS27 anche ai bassi regimi. Questo circuito offre la possibilità di attivare il KERS in piena carica due volte, visto che il contatore di energia si resetta sulla linea di partenza/arrivo: un’opportunità in più per i sorpassi che però porta a un maggiore stress del sistema di raffreddamento del dispositivo. Monitoreremo attentamente questo particolare anche se non riteniamo che possa rappresentare un problema in quanto abbiamo ritenuto l’efficienza del sistema di raffreddamento un elemento chiave della nostra soluzione”.
“La natura serpeggiante del tracciato” – prosegue Taffin – “sottopone gli organi interni del motore a una dura prova, un vero test per ogni elemento. Tra i punti più rappresentativi del tracciato troviamo la prima curva, da percorrere a 140 km/h. Si presenta al termine del chilometro di rettilineo lungo il quale si oltrepassano i 300 km/h sottoponendo vettura e motore a pesanti sollecitazioni in frenata. Le curve 2 e 3 sono interessanti poiché, non appena il circuito inizia a salire le monoposto tendono a un brusco sovrasterzo. Una volta superata la curva 9 si procede in discesa verso la curva 10 dove i piloti sono impegnati in una brusca frenata che li porta a passare da più di 300 km/h a circa 70 km/h. Per garantire la giusta stabilità gli ingegneri lavorano sulle impostazioni di overrun, cercando di fornire freno motore quando il pilota stacca il piede dall’acceleratore. Al termine della curva, prima di imboccare la salita, si ingrana la prima marcia. La mappa del pedale deve essere ottimizzata con l’obiettivo di non stressare eccessivamente gli pneumatici. I piloti affronteranno quindi la chicane del tracciato. Anche se l’accelerazione tra l’entrata e l’uscita è breve, sarà fondamentale mantenere il bilanciamento della vettura per sfruttare la maggior trazione possibile in uscita e nella porzione di tracciato che porterà verso la curva 16, dopo la quale il pilota sfreccerà in rettilineo a piena velocità, sfruttando il KERS”.
“Renault è molto motivata, ora che sta per iniziare la stagione europea” – conclude il tecnico francese – “La cosa più importante è la costanza dei risultati ottenuta dai nostri team. Dobbiamo mantenere questo ritmo e sfruttare il momento favorevole”.