Era il 1956 quando i fratelli Dore e Carlo Leto di Priolo si presentarono alla Mille Miglia con un’Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce. Nelle vicinanze di Radicofani, però, i fratelli subirono un incidente che mandò la Giulietta nel fiume Ombrone. I Leto ne uscirono incolumi, la loro Alfa no. Per ripararla gli venne richiesta una cifra assai cara, ma i due siracusani non badarono a spese e l’affidarono ad Elio Zagato.
La Alfa Romeo Giulietta Sprint Zagato
Ci vollero ben quattro mesi per rimetterla in sesto e con l’occasione la Giulietta Sprint Veloce venne rivoluzionata e ricostruita con uno stile più filante e riducendone il peso. Quello che fece Zagato fu introdurre un nuovo telaio con struttura tubolare e carrozzeria in lega di alluminio garantendo un valore di peso ridotto di almeno 135 chilogrammi, portando la Giulietta sotto gli 800 chilogrammi totali.
La linea divenne nel complesso più aerodinamica e maggiormente affusolata. Il propulsore in alluminio era da 1.290 cc a quattro cilindri con doppio albero a camme in testa e due carburatori a doppio corpo Weber: 100 cavalli la potenza erogata a 6.500 giri al minuto che in abbinamento con la leggerezza complessiva garantiva ottime doti. Nacque così la Giulietta Sprint Zagato, il capolavoro Made in Italy che ha fatto la storia dell’automobilismo vincendo ovunque nella sua categoria. È proprio questa serie di successi che allora portò svariati automobilisti a richiedere la “conversione” della loro Giulietta Sprint Veloce in Giulietta Sprint Zagato. Veniva realizzata completamente a mano e per modificarla necessitavano almeno 300 ore di lavoro. Visto il successo, Alfa Romeo affidò a Zagato la produzione di una piccola serie con il nome Sprint Zagato nel 1959.
Il primo esemplare di questo modello, precisamente il telaio numero AR1012600001, risulta essere in vendita all’asta dai francesi di leBolide, i quali batteranno anche una Giulia Spider del 1965, una Peugeot 905 Spider da gara, un’Alfa Romeo 2600 Sprint ed altre vetture. Una lista d’auto ricchissima per la piattaforma d’aste online di Christian Philippsen.
Non si sa a quale cifra verrà venduta, quel che è certo è che il prezzo di vendita è pronto a schizzare alle stelle.
Autore: Angelo Petrucci
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