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ADAS: guidano loro, ci schiantiamo noi

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L’ultima ricerca su ScienceDirect conferma quello che molti automobilisti sospettavano: i sistemi di assistenza alla guida non sempre ci rendono più sicuri. Anzi, a volte ci fanno finire dritti contro il paradosso della modernità: più tecnologia, più distrazione, più incidenti. Il cruise control aumenta il rischio di schianti dell’8%, quello adattivo del 12%. Perché? Perché appena l’auto fa (quasi) tutto da sola, noi spegniamo il cervello. 

Accendiamo il regolatore di velocità e la nostra attenzione evapora: telefono, messaggi, forse un’occhiata al panorama. La macchina va da sola, no? No! I sistemi di Livello 2 non sostituiscono il guidatore, al massimo lo coccolano. E il rischio è proprio quello: ci rilassiamo, abbassiamo la guardia, e quando c’è da reagire il nostro cervello è rimasto in modalità “riposo assistito“.

Ma non basta. Le nuove auto sembrano convinte che al volante ci sia un incapace perennemente in panico. Frenate automatiche improvvise, allarmi che squillano come un centro scommesse sotto Natale, vibrazioni che scattano per un’innocua strisciata sulla linea di mezzeria. 

Ogni manovra diventa un test di nervi: sterzi troppo? Bip! Ti avvicini a un’altra macchina? Bip! Ti gratti un occhio? Bip! L’auto non ti assiste, ti sorveglia. Eppure, qualche ADAS utile c’è: il Lane Keep Assist riduce gli incidenti del 19,7%, la frenata automatica del 10,7%. Il punto è trovare un equilibrio tra sicurezza e libertà di guida. 

Perché se guidare diventa una battaglia contro allarmi e blocchi elettronici, il rischio non è solo l’incidente: è la fine del piacere di stare al volante.

Collaudatore

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

Autore
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