in

Test – Sistema K.D.S. recupero di energia?

Tempo di lettura: 4 minuti

Lo scorso weekend noi di Autoappassionati.it siamo stati a Campione d’Italia, non per il consueto torneo di poker al casinò, ma per testare il “nuovo” dispositivo K.D.S di Leonardo Grieco.

Non è una novità fresca, infatti sono già tre anni che il signor Grieco ha ideato questo congegno che, secondo l’azienda che lo commercializza permette indubbi vantaggi in termini di consumi ed emissioni se installato su un autoveicolo.

Informati solo dai comunicati stampa della Cycloid e dai numerosi video presenti sul web ci presentiamo all’appuntamento sul lago di Lugano.
Lo staff di Grieco ci spiega subito come questo dispositivo, installabile su qualsiasi veicolo con cambio manuale, permette di mantenere il motore in trazione per una minima parte del tempo di guida, di sfruttarlo quindi solo per l’abbrivio iniziale, segue che per la maggior parte del tempo l’auto prosegue la sua corsa in folle.

KDSlugano008Scopriamo parlando con l’inventore che si tratta nientemeno che di una frizione automatica sincronizzata. La logica di funzionamento però, con cui è stata progettata, permette al mezzo di “veleggiare” in folle, sganciando la trasmissione, per parecchi metri.
I tratti in folle determinano un lento rallentamento del veicolo e un consumo pressoché nullo 0.5l/100km che, però andrà compensato riaccelerando successivamente, con dispendio di carburante superiore, ma per un periodo limitato.

L’uso più appropriato del dispositivo sarebbe in ambito cittadino o extraurbano, dove la resistenza aerodinamica è meno influente e i rallentamenti sono meno marcati. Ad alte velocità il maggior attrito aerodinamico (proporzionale al quadrato della velocità) imporrebbe cicli di attacco e stacco della frizione più frequenti, con minori vantaggi in termini di consumi.

KDSlugano012Iniziamo la prova sull’Avensis dell’azienda. Sulle prime la guida di Grieco ci sembra macchinosa, ma una volta ai comandi del mezzo scopro che è questione di poco abituarsi alla mancanza del pedale sinistro (rimpiazzato da un pedale per inserire il freno motore). Le marce si innestano quindi senza muovere la gamba. E appena si da gas l’auto parte senza strattonare. La guida, per ottenere i maggiori vantaggi, deve essere ovviamente il più fluida possibile. Ci accorgiamo subito come l’auto una volta presa velocità la mantenga per molti più metri del previsto e questo ci permette di percorrere parecchia strada senza “sprecare” benzina.
Ad una prima analisi, guardando il trip computer dell’auto in prova (una Toyota Avensis benzina e un Fiat Ducato diesel 9 posti), il consumo istantaneo sembra “approvare” il sistema KDS, poiché per lunghi tratti il motore gira al minimo. Secondo il sign. Grieco se viaggiassimo in extraurbano e urbano su un’ora, per 12 minuti utilizzeremo il motore e per i 48 minuti potremmo viaggiare “veleggiando” con il propulsore al minimo.
Resta da capire se in quei 12 minuti non spendiamo più litri di carburante che viaggiare per l’intero tragitto con i rapporti inseriti.
E’ invece appurato (ma non è una novità) che portarsi in velocità e poi ridurla il più lentamente possibile, su strade in cui ci si ferma o si rallenta spesso, è conveniente. Se a distanza si vede un rallentamento, è vincente rilasciare il gas in anticipo, ma, poiché l’effetto freno motore ti porterebbe a perdere troppo velocemente velocità costringendoti a riaccelerare, il K.D.S. sgancia il motore e consente di percorrere più strada. In situazioni analoghe pertanto può risultare vantaggioso lasciar scorrere l’auto il più possibile e l’unico modo è scollegarla dal gruppo propulsore, quindi frizione abbassata o folle.

I test effettuati, per ora solo dagli stessi inventori del K.D.S., riflettono ottimi risultati:
• un abbattimento del consumo del carburante del 45-55%;
• una diminuzione di emissioni nocive del 60%
• una diminuzione della rumorosità del 60%
• e un’usura dei freni del 40%.

KDSlugano016Quanto alla minor usura della meccanica: forse è vero per il motore, visto che gira per molto più tempo al minimo, ma lo stesso non si può dire della frizione.
Questi valori però devono esser confermati ancora da fonti ufficiali e attendibili. Noi di Autoappassionati.it siamo smaniosi di testare con un long test di consumi i vantaggi del sistema K.D.S.
Anche se dà l’idea che nei cicli omologativi europei una soluzione del genere non lasci molte tracce. Per cui speriamo di vederla diffusa lo stesso.

Per ora solo un dubbio ci attanaglia: sganciare la trasmissione durante il moto potrebbe risultare pericoloso. In condizioni di moto imperturbato, sulle auto moderne, la differenza in termini di stabilità potrebbe essere minima, in condizioni normali e con fondo dotato di buona aderenza, ma nel momento in cui ci si trova a dover compiere un rapido cambio di direzione o a dover chiudere una curva in appoggio, a velocità elevata, o anche a velocità ridotta sul bagnato, la mancanza di azione frenante/traente del motore non permetterebbe di controllare il veicolo mediante trasferimenti di carico e creerebbe una situazione di pericolo.

KDSlugano004Per ora il K.D.S rimane a nostro avviso una frizione elettroattuata aftermarket, da lodare per il fluido e ben controllato movimento di attacco e stacco. Che non crea impuntamenti di sorta e non fa viaggiare il mezzo a strattoni.
I consumi minori che potrebbero esser rilevati son già riscontrati nella guida Pluse and Glide. I più attenti Ecodriver sanno di cosa si parla: un sistema che prevede rapide accelerazioni seguite da tratti di marcia in folle, utilizziamo un metodo meccanico identico al KDS. Questo sistema è ripetibile in tutti i mezzi con cambio manuale: in tratti favorevoli, acceleriamo, rilasciando in seguito l’acceleratore e mettendo in folle per un tratto consistente di strada.

Il K.D.S. oggi costa 1800€ ed è disponibile in una sola (per ora) officina convenzionata della Lombardia e in un centro in Canton Ticino, per tutte le auto a trasmissione manuale conm frizione idraulica.
Ora rimane solo da capire (attraverso i test di consumo) se questo sistema è davvero conveniente o meno. La storia non finisce qui, vogliamo approfondire.

Aspirante pilota

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica.
La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

Ultrac Vorti R e Mansory

Video – McLaren P1 guidata in condizioni estreme