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Brembo alla ricerca di freni tecnologici in grado di raccogliere il particolato

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La tecnologia fa passi da gigante e anche nel settore automotive non viene meno. Il quotidiano La Stampa, a tal proposito, ha realizzato un’intervista interessante ad una delle aziende leader del settore: Brembo. 

Brembo, famosa per lo sviluppo e la produzione di impianti frenanti per veicoli, è attiva sin dal 1961 e vanta oltre 2.000 brevetti. E’ presente in 14 Paesi, conta 24 tra siti produttivi e uffici commerciali ed è alla continua ricerca di innovazione. Il mondo delle competizioni, in questo senso, ha sempre offerto molte opportunità per testare direttamente in pista soluzioni tecnologiche che, ad oggi, vengono già trasferite al mondo delle auto e delle moto di serie. 

In un mondo che volge sempre di più all’elettrificazione, Brembo ha sviluppato una tecnologia per auto che prevede quattro motori elettrici (uno per ruota) dove l’integrazione meccanica-motore-freni viene affidata ad un sistema elettronico dedicato che gestisce gli impianti e i motori. Se lo sviluppo dell’elettrico ha preso piede, è per cercare di rimediare al problema ambientale e Brembo, anche in questo, ha voluto contribuire portando avanti un progetto concluso qualche mese fa.

Il progetto Lowbrasys: i freni puliranno l’aria?

I ricercatori del programma “Lowbrasys” (così rinominato) hanno realizzato una serie di prototipi di dischi freno e pastiglie con rivestimento in ceramica.

Hanno, inoltre, sviluppato una strategia frenante affidata ad un software a bordo vettura e un sistema di cattura da montare in prossimità della pinza in grado, questo, di dirigere il flusso d’aria delle particelle verso un punto di filtraggio.

Clicca qui per leggere l’intervista completa.

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