Quando la smart venne lanciata, le vendite erano appannaggio quasi esclusivo della capitale; ora si vedono microcar di ogni tipo. Il problema dei parcheggi non può essere risolto se non parzialmente utilizzandole.
Sovente in mano ad adolescenti benestanti suscitano l’invidia dei trentenni che vedono la vita che avrebbero sempre voluto e con cui farebbero subito cambio. Il traffico ha origini definite, le periferie sono state costruite durante il periodo della speculazione edilizia, dove i palazzinari pensavano ad intascare senza costruire scuole e farmacie, facendo risultare normale il fatto le persone oggi si spostino per anche i servizi di prima necessità.
Sul raccordo anulare ci sono gli estremi per iniziare a parlare di sequestro di persona; fastidioso ma ci si fa l’abitudine, come attendere il proprio turno al bagno dopo il caffè. Le microcar sono carine e brillanti, ma non vanno bene se hai famiglia – esattamente come le ventenni – utili per contenere l’inquinamento e i costi quando il proprio figlio dovrà fare “l’autoscontro” nei primi mesi di patente.
Crediamo che la mobilità andrà anche verso questo genere di vetture, la pianura Padana sta riscontrando livelli di inquinamento mai registrati, anche perché il lavoro ferve.
Andremo sempre più piano con auto sempre più lente, sempre più piccole e sempre più green. Non mettiamo in dubbio questa sia la strada per migliorare la qualità dell’aria, ma allo stesso modo non titubiamo nell’affermare che il piacere della guida non ha nulla a che fare con questo genere di soluzioni.