Avete mai pensato alle auto volanti, tanto famose nei film di qualche decennio fa quanto poco attuali? Ebbene, qualcosa potrebbe cambiare molto presto. Non si parla di vere e proprie auto volanti ma di Urban Air Mobility, o mobilità urbana aerea, uno dei temi centrali che verranno dibattuti a Citytech 2019 (qui l’articolo di presentazione dell’evento) e, a scanso di equivoci, da molti considerato come la prossima frontiera dell’innovazione nel settore dei trasporti.
Il mondo dell’automobile non deve quindi solo pensare all’elettrico, alla guida autonoma e alle sfide che ne conseguono ma, letteralmente, guardare più in alto: basti pensare alla crescita del commercio dei droni, con applicazioni logistiche e trasporto di oggetti o passeggeri, crescita che ha creato le condizioni per ripensare la mobilità includendo la terza dimensione.
Oggi la mobilità aerea è oggetto di investimenti industriali da parte di grandi gruppi e, solo in alcune parti del mondo, Governi nazionali e città stanno concretamente lavorando alle precondizioni legislative e di sicurezza per avviare progetti pilota in questo settore. In America, ad esempio, Uber guida un programma ambizioso con Uber Elevate per realizzare un servizio di ridehailing a tre dimensioni con veicoli aerei studiati ad hoc, ed ha recentemente avviato a New York un primo servizio, Uber Copter, riservato al trasporto verso l’aeroporto di alcuni clienti tramite un più tradizionale elicottero. In Australia, Medio Oriente, Asia troviamo altre iniziative mentre, in Europa, le città di Londra e Parigi hanno annunciato programmi e investimenti che si concretizzeranno nel futuro.
NEXA Advisors – parte del gruppo NEXA Capital Partners, società americana di strategic advisory investiment – ha realizzato una tra le più complete ricerche di mercato del settore analizzando 74 città nel mondo, tra le più idonee ad ospitare nuovi servizi di mobilità aerea. E così per ogni città vengono presi in esame le infrastrutture necessarie (aeroporti, eliporti, ospedali, metropolitane esistenti e di nuova costruzione), gli investimenti necessari per le flotte di veicoli, la domanda potenziale, il valore del mercato, le dimensioni delle operations e l’indotto industriale in un arco temporale 2020-2040.
Lo studio condotto da NEXA posiziona Milano al 27° posto tra le città analizzate con potenziale di crescita, ma include la presenza anche di Roma (53°) e di Siracusa (72°). I servizi di mobilità aerea non sono pensati solo come “taxi VIP”. Anzi, i principali modelli di business si basano su trasporti di emergenza (per/tra ospedali), logistica urbana per oggetti di piccole dimensioni e servizi di trasporto persone a media distanza.
Milano è pronta per l’ Urban Air Mobility?
Milano è una metropoli moderna e nei ranking internazionali si posiziona come Capitale mondiale della moda e come Capitale italiana della finanza, ospitando cinque sedi delle “Fortune 1000 companies” del mondo ed è naturalmente candidata ad attrarre l’innovazione tecnologica della mobilità urbana aerea. Lo studio di NEXA indica una previsione di oltre 1,88 miliardi di dollari di ricavi derivanti da tali servizi entro il 2040, attraverso l’utilizzo di 15 eliporti (esistenti) a cui si dovrebbero ad aggiungere 14 nuovi Vertiporti e il coinvolgimento di 30 strutture ospedaliere che potrebbero diventare parte del network.
La domanda eventuale di passeggeri stimata è di oltre 1 milione di persone all’anno, mentre in termini di infrastrutture l’investimento necessario sarà di 95 milioni di dollari. Inoltre, sarebbero previsti 88 milioni di dollari per i costi operativi dei servizi a cui si aggiungono 312 milioni di dollari per la flotta veicoli. Sono numeri interessanti che, se accompagnati da un quadro regolatorio che consentirà l’avvio di sperimentazioni, confermerà Milano tra le città pioniere di innovazione.