Ford Performance mette la firma, e le mani, sulla nuova Ford Ranger Raptor, l’interpretazione più cattiva del pick-up dell’Ovale Blu best seller in Europa e leader del segmento anche in Italia.
Con uno schema piramidale, il Marchio americano ha accorpato le diverse sezioni di ogni continente per creare un unico team di sviluppo dei modelli sportivi, a partire dall’Elite, rappresentata dalla Ford GT, per terminare con le Performance Style, formata dalle versioni ST Line, passando per le Enhanced Performance (ST, GT e SHO) e le High Performance, dove sono presenti RS, GT500 (Mustang) e, appunto, Raptor.
Abbiamo messo alla prova la nuova Ford Ranger Raptor, principalmente in off-road, e vi raccontiamo com’è e come va nel nostro consueto primo contatto.
Sangue americano
Mastodontica, muscolosa, aggressiva, in altre parole americana. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che ti vengono in mente quando vedi la Ford Ranger Raptor. Più larga di 15 cm, più alta di 5,8 cm da terra (28 cm totali) e lunga 5,40 m, la Ranger “arrabbiata” ha una capacità di guado che arriva fino a 85 cm.
Esteticamente rispetto al pick-up tradizionale di Ford, cambiano la griglia frontale, i paraurti, luci, fendinebbia, parafanghi allargati, gli archi passaruota più ampi, le pedane laterali in lega, il gradino integrato e i ganci anteriori e posteriori per il traino.
Inutile descrivere ulteriormente gli aspetti estetici, quello che si respira guardandola, come per una muscle car, è il vero spirito americano.
La sportività è data dai dettagli
All’interno sono i dettagli a fare la differenza in fatto di sportività. Si conferma la solidità del Ranger tradizionale, ma arrivano un volante dedicato in pelle con mirino centrale e logo Raptor, sedili sportivi contenitivi per l’off-road, alcuni elementi marchiati Ford Performance e materiali premium.
Anche a livello tecnologico si conferma il Sync3 con schermo touch da 8”, la MyKey e il Ford Pass Connect, che offre la possibilità di connettere fino a 10 dispositivi, controllabili attraverso un’app.
Per quanto riguarda lo spazio, i passeggeri posteriori godono di uno spazio abbastanza buono, mentre il bagagliaio, ovvero, il cassone, è largo 1,56 m per una lunghezza 1,58 m e una capacità di traino fino a 2.500 kg.
Alla guida della Ford Ranger Raptor 2.0 Ecoblue da 213 CV: nata per la Baja, cresciuta tra asfalto e off-road
Il nome Raptor accompagnò per la prima volta l’altro pick-up di Casa, l’F-150 nel 2009, venne rifatto nel 2017 e due anni dopo è stato spostato sulla Ranger, per estendere questa versione anche ai mercati, come il nostro, dove il l’F-150 non arriva. La scelta di creare questa versione speciale nasce dall’esigenza di avere un veicolo performante e gareggiare alla Baja 1000, uno dei rally raid più estremi al mondo, oltre che più entusiasmanti.
La Ranger Raptor “europea” è equipaggiata con un propulsore adatto ad essere utilizzato tutti i giorni, ma con quella grinta in più che rispecchia, almeno in parte il look aggressivo. Si tratta del 2.0 Ecoblue da 213 CV, un bi-turbo Diesel che eroga 500 Nm di coppia già a 1.750 giri ed è abbinato al nuovo cambio automatico a 10 rapporti con paddle al volante, quello della Mustang per intenderci, ma rivisitato e adattato.
Fin dall’inizio si sente che la Raptor è piuttosto “vispa”. Lo spunto è brillante, mentre l’allungo, un po’ per via del range del Diesel non così ampio, un po’ per il peso di oltre 2.500 kg, è molto più contenuto.
Le gomme tassellate della BF Goodrich sono l’ideale su sabbia e rocce, ma sull’asfalto richiedono qualche correzione dello sterzo, soprattutto in inserimento di curva. L’abitacolo al tempo stesso non è molto rumoroso e anche un viaggio autostradale a velocità sostenute non è problematico. Di base la trazione è posteriore e anche questo permette di giovare di consumi contenuti in circa 11 km al litro, anche se molto dipende dall’utilizzo che si fa della vettura. Per concludere l’argomento on-road, il cambio automatico contribuisce all’efficienza globale della Raptor, ma non si distingue per velocità ed intuitività.
Il passaggio da asfalto a sterrato è talmente inavvertibile che la prima cosa che colpisce è l’assorbimento delle asperità di questa speciale Ranger. Il merito è dell’assetto con tecnologia di smorzamento progressivo tramite le regine delle sospensioni off-road, le Fox Racing Shox. Nuovamente il know how in una competizione come il Baja torna in gioco nel Terrain Management, la selezione delle modalità di guida. 6 le scelte: Normale, Sport, Erba-Ghiaia-Neve, Fango-Sabbia, Roccia e Baja, che è una sorta di Sport, ma con configurazione più morbida dedicata all’off-road.
Affrontando un percorso in fuoristrada mediamente impegnativo abbiamo anche potuto notare la maggiore escursione delle sospensioni, migliorate del 32% all’avantreno e del 18% al retrotreno, con il risultato che con la Raptor è veramente difficile trovarsi nella classica situazione di “twist” con una ruota alzata, nonostante il passo non sia dei più corti, anzi. Come ogni 4×4 che si rispetti sono presenti diversi passaggi d’obbligo per affrontare anche gli ostacoli più impervi. Infatti, oltre al Terrain Management è presente la selezione della trazione che si preferisce, dalla posteriore alla integrale permanente, con la possibilità di arrivare alle ridotte e al blocco del differenziale posteriore a controllo elettronico (che si unisce al giunto viscoso), oltre all’Hill Descent Control.
La Ford Ranger Raptor è un “mostro” da off-road, una vettura capace di rendere semplice ciò che sembra difficile, un veicolo che in fuoristrada è quasi pericolosamente facile. Gli unici suoi limiti sono rappresentati dal peso e dal passo lungo con le pedane che ne abbassano leggermente l’altezza da terra, aumentando il rischio di toccare di “pancia” (angolo di attacco 32,5°, angolo di dosso 24° e angolo di uscita 24°). Queste però sono anche talmente robuste e protettive (oltre che belle) che senza se ne sentirebbe la mancanza.
Giusto per farvi capire le potenzialità di questa auto, la combinazione di queste specifiche tecniche e dei settaggi degli uomini di Ford Performance permettono alla Ranger Raptor di saltare letteralmente, con un atterraggio sempre ben attutito. Questo è solo un assaggio di ciò che può fare la Raptor, poiché il suo habitat ideale sono le dune e le rocce affrontate ad alta velocità.
Prezzo
La Ford Ranger Raptor parte dal prezzo di 50.900 euro + IVA, con una dotazione che è da considerarsi praticamente completa. Rimangono fuori, infatti, solo i colori carrozzeria, il riscaldatore ausiliario programmabile, il Raptor Pack Design e i kit antifurto per ruota e ruota di scorta.
L’esclusiva immatricolazione dedicata alla categoria N1 complica il mercato italiano di questa vettura, ma siamo sicuri che gli appassionati di questo genere di auto non si lasceranno scappare un’auto così interessante.
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