Da sempre simbolo di ricercatezza e sportività in chiave giovanile, la MINI Cooper One D rappresenta la versione di accesso alla gamma Diesel della Casa e promette consumi record, mantenendo inalterato lo stile che caratterizza le versioni più potenti.
L’allestimento speciale Baker Street del nostro esemplare comprende di serie alcuni equipaggiamenti importanti che regalano un vantaggio cliente di 940€. Dunque, meno prestazioni ma più attenzione al comfort e al livello di tecnologia: sarà la scelta giusta? Scopriamolo nella nostra prova su strada.
Design: piccole accortezze per un carattere ricercato
Il restyling presentato al Salone di Detroit 2018 porta con sé alcune migliorie estetiche. Prima tra tutte l’introduzione dei nuovi proiettori ottici posteriori che riprendono le linee della Union Jack, la bandiera del Regno Unito. La MINI Cooper One D Baker Street da noi provata è caratterizzata dalla colorazione Lapisluxury Blue MINI Yours che rende la vettura molto elegante e crea un binomio perfetto con le tante cromature che impreziosiscono la carrozzeria. I cerchi in lega da 17 pollici Roulette Spoke bicolor appagano la vista e anche la schiena degli occupanti, soprattutto quando si viaggia in città. Di serie per questo allestimento i proiettori ottici bi-LED con funzione Cornering Light.
All’interno non mancano colpi di scena. Il display centrale da 8,8 pollici del MINI Connected Navigation Plus si inserisce molto bene all’interno della cornice LED colorata (LED ring) che, insieme alle luci soffuse dell’abitacolo, crea un’atmosfera davvero coinvolgente. Sulla plancia dal lato del passeggero, ritroviamo la Union Jack che, attraverso una retroilluminazione dedicata, contribuisce ad aumentare il carattere giovane e tecnologico, tipicamente MINI. Stona leggermente il quadro strumenti analogico circolare, un richiamo alla tradizione MINI. Facile perdonare, però, l’assenza della strumentazione digitale grazie all’Head-Up display di grosse dimensioni che riporta informazioni riguardanti i media, la navigazione e la velocità. Non mancano i protocolli Apple CarPlay e AndroidAuto e la ricarica wireless per lo smartphone. Ancora una volta è confermata l’impeccabile qualità degli interni, con una perfetto assemblaggio di pelle e materiali plastici morbidi al tatto. Per alzare l’asticella in termini di qualità all’interno della vettura, è disponibile l’impianto Hi-Fi Harman/Kardon da 800€ con 12 altoparlanti e un amplificatore digitale ad 8 canali, per una potenza totale di 410 Watt.
Per quanto riguarda le dimensioni, la MINI Cooper One D Baker Street vanta una lunghezza di 3,82 metri, una larghezza di 1,73 metri e un’altezza di 1,41 metri. Questo allestimento speciale è disponibile anche la versione 5 porte, dove la lunghezza cresce fino a 3,98 metri e il vano bagagli passa da 211 litri a 278 litri. I 2,50 metri di passo della versione 3 porte non regalano molto spazio ai passeggeri posteriori che, oltretutto, devono compiere qualche acrobazia per poter salire a bordo. D’altronde, quando si sceglie una MINI queste sono caratteristiche a cui bisogna fare l’abitudine.
Alla guida della MINI One D Baker Street 1.5 litri da 95 CV: i consumi più bassi della gamma
Salire a bordo di una MINI è sempre un’esperienza piacevole. Anche se i cavalli sono pochi, per la precisione sono 70 kW ovvero 95 CV, l’impostazione di guida è quella corretta per garantire il giusto divertimento tra le curve: la seduta bassa e il volante con una ridotta angolazione sono caratteri comuni a tutte le vetture del Marchio. L’inconfondibile parabrezza verticale, lo specchietto retrovisore posizionato distante dal conducente, infine, sono alcuni dettagli che rendono inconfondibile l’abitacolo della MINI.
Piace meno invece la presenza del bracciolo centrale che, soprattutto nel caso della versione con cambio manuale, risulta ingombrante nei cambi di marcia.
Una volta avviato il tre cilindri Twin Power Turbo 1,5 litri della MINI One D Baker Street, rimango piacevolmente colpito dalla totale assenza di vibrazioni. Anche il silenzioso intervento dello Start & Stop non infastidisce, facendosi trovare sempre puntuale. La trasmissione proposta di serie per questa motorizzazione è un cambio manuale a 6 marce, con una leva molto lunga ma dagli innesti precisi. Il pedale della frizione non è pesante e anche nell’utilizzo urbano è difficile rimpiangere l’automatico Steptronic doppia frizione a sette rapporti, disponibile a richiesta.
L’assetto è ben tarato sia per un utilizzo cittadino, sia per un utilizzo sportivo dove si apprezzano il ridotto angolo di rollio e beccheggio. Il merito di questa versatilità è principalmente dovuto dalla presenza delle sospensioni sportive regolabili (+ 515€): attraverso il pulsante sulla consolle centrale è possibile selezionare tre modalità di guida (MID, SPORT, GREEN) che variano la risposta di sospensioni, risposta del pedale dell’acceleratore e dello sterzo. Quest’ultimo risulta preciso ma, a mio avviso, rimane un po’ troppo pesante anche nelle modalità più efficienti e, per esempio, non aiuta in fase di parcheggio. Durante le manovre, però, aiutano molto i sensori di parcheggio (anteriore e posteriore) e la retrocamera che vanta una buona qualità dell’immagine e offre la possibilità di cambiare luminosità e contrasto. Attraverso un bottone posizionato davanti alla leva del cambio si può intervenire sull’attivazione automatica PDC (telecamera e sensori di parcheggio) per evitare fastidiosi avvisi durante la marcia in colonna.
In termini di sistemi di ausilio alla guida troviamo la frenata automatica di emergenza con riconoscimento pedoni, il riconoscimento dei cartelli stradali (con indicazione sull’Head-Up Display), il controllo automatico dei fari abbaglianti e il cruise control adattivo (con intervallo tra 30 e 140 km/h).
Capito a parte per quanto riguarda il valore dei consumi. Durante la nostra prova su strada abbiamo registrato un valore medio di 5,2 l/100 km (equivalente circa a 19 km/l) tra percorsi extraurbani e urbani. Questo dato non si discosta molto da quello omologato dalla Casa e, confrontandolo con quello delle altre versioni, risulta il miglior dato registrato. Dunque, le prestazioni nella media (11,2 secondi nello 0-100 km/h e una velocità massima di 190 km/h) suggeriscono una guida confortevole che privilegia l’autonomia (circa 840 km).
Allestimento speciale Baker Street: dove i particolari fanno la differenza
La MINI One D da noi provata è l’edizione speciale Baker Street, nome ripreso dalla via della residenza londinese di Sherlock Holmes, un altro simbolo che sottolinea l’appartenenza inglese della Casa.
Questo allestimento è disponibile con un sovrapprezzo di 3.700€ che, considerando tutti gli optional compresi, offre un vantaggio cliente pari a 940€. Di serie troviamo equipaggiamenti come il terminale di scarico singolo, i cerchi in lega da 15 pollici Heli Spoke Argent, il volante sportivo in pelle a 3 razze regolabile in altezza e profondità, il MINI Connect Navigation con schermo da 6,5 pollici, i fari Bi-LED, il Cruise Control e il bracciolo centrale. La “nostra” vettura aggiunge i sedili in pelle, i cerchi in lega da 17 pollici, il sistema MINI Connect Navigation Plus con schermo da 8,8 pollici, l’Head-Up Display, la radio DAB, il cruise control adattivo, le sospensioni sportive e diversi optional meno rilevanti. Insomma, avete capito che uno dei punti dolenti di questa vettura è l’ampia lista di optional che, come nel nostro caso, aumenta in modo esponenziale il prezzo della vettura.
Prezzo e concorrenti
La MINI Cooper One D Baker Street 3 porte parte da un prezzo di 25.700€, che diventano 26.550€ per la versione 5 porte. Con gli optional prima citati si sale di oltre 7.000€.
Le competitors in termini di dimensioni (anche se per molte non è disponibile la motorizzazione Diesel) sono la nuova Audi A1, la DS3, la nuova Peugeot 208 e la Volkswagen Polo.
[Best_Wordpress_Gallery id=”995″ gal_title=”MINI ONE D 2019″]